domenica 16 Gennaio 2022

Infotainment e Stromae

C’è stato un discreto dibattito in Francia intorno a un’intervista di domenica scorsa al cantante belga Stromae – che ha pubblicato un nuovo disco che sta già andando fortissimo in tutta Europa – al telegiornale del canale televisivo TF1. Stromae era ospite in studio e la giornalista gli ha fatto domande per due minuti, ma all’ultima di queste lui ha “risposto” cantando la sua canzone (che parla di depressione e suicidio) senza soluzione di continuità con l’intervista, in un’esibizione preparata che la giornalista ha salutato con gratitudine congedandolo dopo che l’aveva conclusa.
L’effetto è stato in effetti spiazzante e originale, e ha ottenuto il risultato desiderato di attenzione e promozione; ma tra i commentatori dei giornali ci sono state critiche e perplessità su un programma di news che ha abdicato al suo ruolo di responsabile dell’informazione, per dare spazio a un’autonoma pubblicità di un prodotto, in questo caso un disco in uscita. Le obiezioni, hanno detto altri, possono essere interessanti per discutere dei rischi di sbilanciamento del cosiddetto “infotainment”, ovvero l’equilibrio di priorità tra informazione e intrattenimento: ma è uno sbilanciamento che è già avvenuto da un pezzo, e se soltanto la giornalista avesse concluso l’intervista annunciando un’esibizione di Stromae che nel frattempo avesse raggiunto un pianoforte, nessuno si sarebbe meravigliato: succede ed è successo. L’intervista “cantata” ha spiazzato soprattutto per l’immagine poco familiare dell’ospite in giacca e cravatta alla scrivania che inaspettatamente inizia a cantare in risposta a una domanda. Non un’anomalia insignificante ma neanche così diversa da quello che accade in molti articoli e pagine di giornale in cui il “product placement” convive con la notizia.
TF1 ha rivendicato la bontà dell’idea e si è detta fiera di averla avuta.

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