domenica 5 Ottobre 2025
Benché si trattasse di una notizia di “Esteri”, il viaggio della “Flotilla” verso Gaza è stato seguito sui media italiani con spazi e investimenti di attenzione assai superiori rispetto a quelli degli altri paesi. La notizia ha avuto qualche maggiore visibilità sulle testate europee (pochissima su quelle americane) solo giovedì sera quando le barche sono state bloccate dalle navi israeliane ( Guardian, Le Monde e altre testate europee l’hanno tenuta in apertura delle loro homepage per diverse ore). Le spiegazioni di questa differenza di rilievo sono diverse, e la prima è naturalmente che la spedizione aveva una maggiore partecipazione da parte di persone, barche e politici italiani: il Post ne ha messe in ordine un po’ per rispondere a chi aveva notato la sproporzione. Per gli interessi di questa newsletter c’entrano anche due antiche consuetudini dei media italiani: quella di enfatizzare gli allarmi e le peggiori conseguenze di ogni evento, evocando in questo caso conclusioni drammatiche o persino tragiche della spedizione ( Repubblica aveva già messo in prima pagina il titolo “La Flotilla sotto attacco” un giorno prima che le barche raggiungessero l’area dove sono state fermate); e quella di promuovere ed esibire polemiche e divisioni, per cui anche i quotidiani critici sulla spedizione, o che ne hanno voluto contestare il valore, l’hanno tenuta in prima pagina per giorni, facendone un ulteriore veicolo identitario e commerciale nei confronti dei propri lettori.

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