domenica 21 Febbraio 2021

Il panico nelle grandi testate “locali” americane

I “quotidiani locali” negli Stati Uniti sono una cosa diversa che da noi. A parte il più “popolare” USA Today, persino i tre quotidiani che vengono considerati più spesso “nazionali” – e uno di loro è il quotidiano più famoso del mondo – portano il nome della propria città, e uno addirittura di una strada della propria città (il New York Times, il Washington Post, il Wall Street Journal).
Tutti gli altri sono considerati “locali”, anche quando il “locale” sono città enormi e il bacino di lettori potenziali è di milioni di persone: il Boston Globe, il Los Angeles Times, il Chicago Tribune, sono tra i più importanti.

Adesso sta succedendo un guaio grosso, dopo che molte testate locali importanti hanno sofferto grandi tagli o chiusure nei due decenni passati. Il fondo speculativo Alden sta concludendo l’acquisto di tutto il Tribune Publishing, la grande azienda editoriale che pubblica il Chicago Tribune, il Daily News a New York, l’Orlando Sentinel e molte altre testate (anche lo Hartford Courant, che è il più antico quotidiano americano tra quelli che non hanno mai sospeso le pubblicazioni). Alden è famoso e famigerato per operazioni precedenti su alcuni giornali che sono risultate in devastanti tagli alle strutture giornalistiche e riduzoni della qualità dei prodotti, e per il suo obiettivo di monetizzare in ogni modo gli asset proficui dei giornali e chiudere tutto il resto. Un giornale importante del gruppo Tribune, il Baltimore Sun, è riuscito a trovare un finanziatore per creare una propria società non profit e staccarsi dall’operazione: ma sui destini degli altri c’è molto pessimismo e preoccupazione sia nelle redazioni relative, che tra gli osservatori delle cose che riguardano i media, che tra i lettori di quelle testate “locali”.

Le loro maggiori speranze sono state appese nei giorni scorsi al possibile veto all’operazione da parte di un’azionista di minoranza del gruppo, Patrick Soon-Shiong, medico miliardario ed eccezionale personaggio che tre anni fa ha anche comprato il Los Angeles Times. Venerdì il Wall Street Journal aveva raccontato che Soon-Shiong si sarebbe invece stancato dei giornali, e vorrebbe vendere lo stesso Los Angeles Times: ma lui ha immediatamente smentito.

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