domenica 21 Gennaio 2024

Il Club del Fatto

Mercoledì la società SEIF (Società Editoriale Il Fatto), che possiede il giornale cartaceo e il sito del Fatto Quotidianoha presentato un progetto chiamato “Community Web 3”: che appare un modo sia per incentivare i lettori a una maggiore partecipazione e registrazione alle attività del Fatto Quotidiano, sia per diversificare i ricavi del giornale.

Alla base della partecipazione e dell’assegnazione di diversi “status” ci sono dei “crediti” che si possono acquistare – 1 credito vale 1 euro – o guadagnare con alcune attività: per esempio la condivisione degli articoli sui social, la registrazione al sito, la firma di petizioni. Luca D’Aprile, che si occupa di innovazione per SEIF, ha detto a Charlie che il progetto «nasce per fidelizzare al meglio la nostra community. Abbiamo una community molto forte che però può essere ancora più valorizzata: l’idea è di rendere sempre più bidirezionale il nostro rapporto con i lettori, favorendo la loro partecipazione attiva alle iniziative che avvieremo. Su questa nuova piattaforma è già possibile prenotarsi per partecipare come pubblico alle nostre trasmissioni televisive, ai backstage, alle anteprime dei documentari, proporre petizioni, scrivere su una sezione del sito dedicata: vogliamo sempre più mettere la comunità al centro».

Il progetto “Community Web 3” è realizzato con l’appoggio tecnologico di alcune società esterne al Fatto Quotidiano, come la società digitale di servizi bancari e finanziari Tinaba (il cui presidente è Matteo Arpe, finanziere da anni interessato alle imprese giornalistiche: fu editore del sito Lettera43 e di Rivista Studio ) e due società che si occupano di blockchain: Mangrovia Blockchain Solutions e Knobs. D’Aprile ha spiegato che: «È un progetto che abbiamo costruito a tavolino e a cui stiamo lavorando da oltre un anno, perché dietro c’è anche un contenuto tecnologico non banale, imperniato sulla blockchain, per quanto totalmente scollegata da meccanismi crypto e speculativi. Infatti, i crediti che attribuiamo ai nostri utenti non sono scambiabili e non possono perdere o acquisire valore, a questo aspetto teniamo tantissimo, sono semplicemente un mezzo per partecipare da protagonisti alla vita della community. E al di là delle prime esperienze, già presenti in piattaforma, si moltiplicheranno le attività che offriremo agli utenti e che loro stessi potranno proporre a noi».

Il progetto rientra dentro gli approcci di ” gamification ” di diverse attività in cerca di nuovi modelli di business, ma aggiorna anche una tradizione più antica di “club” di lettori. Anche se, dice D’Aprile, per l’aspetto dei ricavi «è veramente difficile fare previsioni oggi, perché quando sei il primo a farlo non c’è uno storico, non solo al nostro interno ma in generale nel panorama editoriale italiano, e probabilmente anche europeo, per quello che abbiamo visto. Però, certamente, l’aspettativa è quella di avere anche nuovi lettori, allargare la community e, come conseguenza, generare dei ricavi aggiuntivi».

Charlie è la newsletter del Post sui giornali e sull'informazione, puoi riceverla gratuitamente ogni domenica mattina iscrivendoti qui.