domenica 18 Aprile 2021

Il caso più delicato di conflitto tra giornalismo e pubblicità

Abbiamo raccontato spesso di come le difficoltà economiche delle testate giornalistiche generino sovrapposizioni sempre più spregiudicate e meno trasparenti tra i contenuti giornalistici e quelli pubblicitari, con rischi di conflitto e di inaffidabilità dei primi o ingannevolezza dei secondi. Ma parliamo sempre di promozione di prodotti o servizi commerciali riconoscibili come tali. La questione sta diventando ancora più delicata e pericolosa da quando gli spazi promozionali sui giornali vengono acquistati da strutture e istituzioni interessate a una narrazione propagandistica della realtà, producendo quindi contenuti in conflitto con quelli della più rilevante attualità, ovvero con il ruolo principale del giornalismo.
C’erano stati nei mesi scorsi i casi di Cina e Polonia, ma questa settimana una questione più puntuale è stata notata da alcuni lettori del sito di Ansa e successivamente raccontatadal Fatto: Ansa ha pubblicato un articolo sponsorizzato dall’ambasciata del Qatar che nega le accuse – sostenute e dimostrate da molte inchieste giornalistiche – di sfruttamento, schiavitù e morti sul lavoro nell’organizzazione dei Mondiali di calcio. Un uso di questo genere degli “articoli sponsorizzati” – e un’adesione alla “difesa” presentata da Ansa nell’articolo del Fatto – implica che una testata giornalistica accetti di ospitare notizie false o di propaganda politica e ideologica con la candida dizione “in collaborazione con”.
«Alle domande del Fatto Quotidiano, il direttore dell’Ansa Luigi Contu ha risposto così: “L’articolo contiene l’estratto di un’intervista pubblicata sul quotidiano francese Le Figaro, crediamo abbia valore giornalistico”. La collaborazione commerciale con il Qatar, spiega Contu, “non ci imbarazza: lo facciamo con molte ambasciate, anche di Stati non democratici. Manteniamo autonomia e controllo su quello che scriviamo”. Si tratta di contenuti assimilabili ad articoli commerciali, è come affittare uno spazio giornalistico a uno stato estero. “Vero – conviene Contu – ma lo facciamo in maniera trasparente”. Sull’entità economica dell’accordo, il direttore non è d’aiuto: “Non la conosco, non credo sia rilevante, forse poche migliaia di euro”.
Il presidente dell’Ansa, Giulio Anselmi (che occupa la stessa carica in capo alla Fieg, federazione degli editori di giornali), conferma le parole di Contu: “È un accordo commerciale che non mina l’autonomia giornalistica della nostra redazione. L’altro giorno infatti abbiamo pubblicato una notizia critica sul Qatar”».

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