domenica 16 Gennaio 2022

I quotidiani a novembre

Sono stati pubblicati i dati ADS di diffusione dei quotidiani a novembre. Ricordiamo che la “diffusione” è un dato che aggrega le copie dei giornali che raggiungono i lettori in modi molto diversi, grossomodo divisibili in queste categorie:
copie pagate, o scontate, o gratuite;
copie in abbonamento, o in vendita singola;
copie cartacee, o digitali;
copie acquistate da singoli lettori, o da “terzi” (aziende, istituzioni, organizzazioni) in quantità maggiori.

Il totale di queste copie dà una cifra complessiva che è quella usata nei pratici e chiari schemi di sintesi che pubblica il giornale specializzato Prima Comunicazione, e che trovate qui, da cui si vedono questo perdite diverse rispetto al mese precedente da parte di quasi tutti i quotidiani nazionali, con miglioramenti solo per il Sole 24 Ore e la Verità (entrambi per il secondo mese di seguito) e in misura minore per Nazione e Resto del Carlino: e i cali maggiori a RepubblicaMessaggero, e di nuovo ad Avvenire. Le perdite di Repubblica e Stampa, i quotidiani maggiori del gruppo GEDI, li portano di nuovo ai loro minimi storici su questi dati: il primo molto vicino a scendere sotto le 150mila copie e il secondo vicino a scendere sotto le 100mila.

Più chiaro e omogeneo è il quadro se si guarda il confronto con l’anno precedente, che ancora una volta mostra solo perdite per quasi tutti, di nuovo con la vistosissima eccezione della Verità che è cresciuta del 19% in un anno (staccando ormai di molto il suo rivale Libero e raggiungendo il Giornale) e quella più modesta del Messaggero, che guadagna il quasi il 2%. A perdere di più sono ancora i quotidiani GEDI, ma anche il Quotidiano Nazionale (la testata che ha le tre declinazioni locali della Nazione, del Resto del Carlino e del Giorno), e perde ben il 23% delle copie il Giornale. Tutte tendenze uguali a quelle del mese passato.

Anche questo mese c’è un altro dato più indicativo della generica “diffusione” che abbiamo descritto qui sopra: lo si ottiene sottraendo da questi numeri quelli delle copie gratuite o scontate oltre il 70% e di quelle acquistate da “terzi”, per avere un dato relativo alla scelta attiva dei singoli lettori di acquistare il giornale. Con questo risultato, e perdite maggiori per Corriere e Repubblica, rispetto a ottobre:
Corriere della Sera 183.486
Repubblica 134.944
Stampa 88.745
Sole 24 Ore 67.751
Resto del Carlino 66.065
Messaggero 56.936
Fatto 47.760
Nazione 44.533
Gazzettino 39.670
Giornale 33.602
Altri giornali nazionali:
Verità 30.369
Libero 20.175
Avvenire 17.090
Manifesto 12.787
ItaliaOggi 10.215

(il Foglio e Domani non sono certificati da ADS)

Quanto invece alle altre copie comunicate dalle testate come “diffusione”, le cose notevoli – che spiegano le discrepanze tra i due conti – sono:
– Corriere e Sole 24 Ore hanno una quota molto alta di copie digitali scontate oltre il 70%: 43mila e 34mila, dietro di loro c’è Repubblica con 10mila.
– il numero di copie cartacee vendute dal Fatto è per il terzo mese inferiore a quello delle copie digitali (per queste ultime il Fatto è terzo dopo Corriere e Repubblica, se si tolgono quelle scontatissime).
– il Manifesto rimane ottavo per copie digitali (ne indica più del Giornale e della Gazzetta dello Sport), pur essendo 46mo nel totale.
– Avvenire comunica ben 62mila copie “multiple pagate da terzi”, attribuibili in buona parte alla rete delle strutture cattoliche.
– anche il Sole 24 Ore ne indica una quota eccezionale, quasi 22mila (4mila più di ottobre, 8mila più di settembre), in gran parte digitali.
– delle 23mila copie dichiarate da ItaliaOggi, più della metà sono copie “promozionali e omaggio” o con sconti superiori al 70%.
– gli altri quotidiani che dichiarano più copie omaggio sono ancora AvvenireMessaggeroSole 24 Ore e Gazzettino.
– i giornali che conteggiano oltre 5mila copie “digitali abbinate agli abbonamenti cartacei” sono Corriere della SeraSole 24 Ore, Stampa e Avvenire.

(Avvenire, Manifesto, Libero ItaliaOggi sono tra i quotidiani che ricevono contributi pubblici diretti)

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