domenica 18 Maggio 2025
Il quotidiano ItaliaOggi è tornato sull’ argomento dei libri allegati ai quotidiani, fonte di ricavo accessoria che – dopo un ritorno generale di interesse negli ultimi cinque anni – è da qualche tempo ulteriormente sfruttata, in particolare da Repubblica e Corriere della Sera. Con sensibili differenze tra le offerte di libri gratuiti o a pagamento.
“Comunque andrà a finire con i libri allegati gratuitamente (che tecnicamente si definiscono attività promozionali a supporto delle vendite di un giornale), rimane pure il business degli allegati a pagamento (solo questi per la precisione sono veri e propri collaterali). Resta un mercato di rilievo, seppur con dimensioni molto più piccole e dai margini di crescita molto più contenuti rispetto al passato, intorno almeno a tutto il primo decennio e oltre degli Anni Duemila. Eppure nel caso di Gedi, per esempio, si tratta sempre di un business che riguarda 1,5-2 milioni di titoli venduti in media l’anno. Per Rcs rappresentano più di una trentina di collane realizzate ogni anno. A differenza di quelli gratuiti, il mercato è costituito in generale da libri che si vogliono conservare a lungo. Si vendono soprattutto a gennaio e a settembre, cavalcando un po’ i buoni propositi di approfondimento dei due periodi considerati gli «inizi d’anno» […]
per Repubblica il Manifesto di Ventotene, per esempio, in concomitanza con la manifestazione di piazza e il dibattito politico, ha portato oltre 40 mila copie in più sul totale di quelle vendute in edicola […] Per il Corriere della Sera, tra gli altri, la conferma arriva col libro su Donald Trump di Federico Rampini che ha registrato oltre il 30% abbondante in più nelle vendite in edicola (in tutto 113 mila copie, sempre nel giorno medio Ads). Ma non tutti i libretti free raggiungono queste quote e al break-even servono, rispettivamente, almeno 15-20 mila copie d’incremento e un +20-25% (partendo da diffusioni complessive significative, appannaggio non di tutti i giornali). Raggiungere il pareggio, dunque, non è scontato. Anche per questo motivo i libretti free non si possono definire una reale leva economica per gli editori. Nondimeno, considerando l’incremento storico dei prezzi dei giornali in edicola, ogni copia venduta in più porta con sé una marginalità mediamente più alta”.
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