domenica 5 Ottobre 2025

I freelance in guerra

Il sottosegretario all’editoria del governo italiano ha annunciato l’intenzione di distaccare dal fondo di contributi pubblici per i giornali una quota di investimenti per sostenere il lavoro dei giornalisti freelance nelle aree di guerra o pericolose, e proteggere la loro sicurezza. Per ora è solo l’annuncio di un’intenzione, ma la promessa è di renderla concreta già con la prossima legge finanziaria.

“Ecco perché il governo, spiega Barachini, sta pensando a un fondo ad hoc destinato ai freelance al lavoro in zone di guerra: «Prevediamo una voce specifica del Fondo unico per il pluralismo e l’innovazione digitale per la compartecipazione alle spese sostenute dagli editori per gli obblighi di protezione, formazione e assicurazione: è un passo concreto per dare più tutela al mondo dei giornalisti». Le risorse sono ancora da definire ma rientreranno nella prossima manovra economica. L’idea, dice Barachini è che l’80% sia a carico dello Stato e il 20% degli editori con un tetto massimo: chiediamo che sia un obbligo quello di curare la formazione dei colleghi e il costo assicurativo”.

Radio Radicale ha chiesto maggiori chiarimenti sul progetto intervistando il sottosegretario Barachini.

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