domenica 6 Febbraio 2022

I contributi pubblici a chi rende gli articoli pubblici

Negli Stati Uniti continua il dibattito sulla necessità di sostenere i giornali “locali” (che ricordiamo negli Stati Uniti essere quasi tutti) con degli interventi pubblici e sui rischi connessi. Tra gli sviluppi più recenti c’è l’intervenuto timore che le sovvenzioni sia pubbliche che di grandi fondazioni private si indirizzino in maniera conservatrice (“salvare” i giornali esistenti piuttosto che incentivarne nuovi) verso città e aree con comunità abituate a essere più servite dall’informazione, piuttosto che verso quelle già tradizionalmente poco informate. Differenza che si tradurrebbe in informazione di maggior qualità garantita alle città con un elettorato più progressista e Democratico, e di cui resterebbero private le zone a elettorato più di destra o trumpiano, abituate a essere informate solo dai network televisivi e da Fox in particolare.
Un’altra notizia interessante è una proposta di legge californiana per contributi che siano basati su un esame di progetti di informazione di servizio pubblico, e che uno dei criteri principali sia che i giornali sovvenzionati garantiscano accessibilità a tutti, senza limiti o paywall, e anche che i progetti giornalistici sovvenzionati siano liberi da diritti in modo che possano essere condivisi e diffusi il più possibile. Scelta che attenuerebbe il rischio, di cui si è parlato molto, che i beneficiari dell’informazione di qualità siano solo coloro che sono in grado di pagarla.

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