domenica 23 Novembre 2025

“Google zero”

La tendenza di sostenibilità più avveduta tra i siti di news internazionali, quest’ultimo anno, è stata un’accelerazione dell’indipendenza dal traffico indotto dalle piattaforme social e da Google. È una tendenza in corso da anni, e obbligata: le visite provenienti da quei percorsi si sono sempre più ridotte per interventi sugli algoritmi, e ultimamente per l’introduzione delle risposte delle “intelligenze artificiali” in testa alle pagine coi risultati delle ricerche su Google. Alcune testate hanno spostato da tempo le proprie priorità sul rafforzamento del rapporto con gli utenti più fedeli (e quindi paganti o disposti a pagare), mettendo in secondo piano i ricavi pubblicitari e le loro necessità di grandi numeri di visite, anche occasionali. Altri siti più “nativi digitali” stanno già contemplando lo scenario che ha preso il nome di “Google zero”.
Quanto questa scelta stia diventando estesa, e quanto rischino i siti che non vi si adeguino, è stato drasticamente sintetizzato dal sito britannico Press Gazette riferendo le parole della “chief operating officer” di Bloomberg durante un evento pubblico: «Google è davvero un capitolo chiuso, per quanto riguarda gli editori giornalistici statunitensi. La maggior parte di loro oggi lavora a partire dall’idea che il traffico dalle ricerche su Google tenderà a zero, ed è intensamente concentrata sul costruire relazioni dirette col proprio pubblico».

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