domenica 20 Luglio 2025
C’è stata un’inconsueta polemica tra il ministro della Cultura Alessandro Giuli e il Corriere della Sera, che invece durante questa legislatura è sempre sembrato in grado di tenere rapporti di preziosa collaborazione coi ministri del governo Meloni. Giuli ha scritto su Facebook di avere dato un’intervista al Corriere per rispondere a un articolo (“velenoso”) di Ernesto Galli della Loggia, antico opinionista del giornale: ma che quell’intervista non è stata poi pubblicata. Giuli ha aggiunto di avere ricevuto richieste di emendare il testo, a cui ha acconsentito, e ha riprodotto uno scambio di messaggi con l’autore dell’intervista, commentando assai polemicamente tutta la questione.
La protesta di Giuli è stata ripresa da molti quotidiani e siti e il Corriere della Sera ha risposto con un proprio testo, assieme a quello di Galli della Loggia:
“Il Corriere della Sera aveva chiesto dieci giorni fa un’intervista su tutte le vicende che avevano interessato il suo ministero (da Cinecittà al conflitto con la sottosegretaria Borgonzoni), intervista che il ministro ha rinviato fino a ieri mattina quando ha dato la sua disponibilità. Nelle risposte si è concentrato su un editoriale (che evidentemente non gli era piaciuto) del professor Galli della Loggia pubblicato sul Corriere. La reazione del ministro è stata del seguente tenore: il prof Della Loggia ha un incarico culturale stabilito dal mio predecessore Sangiuliano e dopo le critiche deve dimettersi. Un atteggiamento davvero liberale.
Le sue considerazioni erano poi condite da falsità («incarico di lusso» mentre l’incarico del professore a capo della Consulta dei comitati culturali è a titolo gratuito) e insulti: «perditempo», «cameriere» (noi abbiamo grande rispetto di tutti i lavoratori, il ministro invece non sembra pensarla così e usa la citazione contenente la parola «cameriere» per offendere).
Al ministro la direzione ha offerto la possibilità di replicare alle critiche politiche e culturali di Galli della Loggia con un articolo da pubblicare sul giornale ma ha rifiutato. Nessuna censura, gli interessava solo «licenziare» il professore che aveva osato fare delle critiche. Quando vorrà siamo pienamente disponibili alla pubblicazione.
Visto che il ministro ha pubblicato il testo, ognuno potrà giudicare come neghi anche l’evidenza rispetto ai problemi e alle divisioni nel suo ministero.
Ps. Alcuni esponenti di Fdi si lamentano che non sia stato possibile un dibattito tra due intellettuali come il prof. Galli della Loggia e il ministro Giuli. Una strana idea del confronto culturale: se mi critichi devi essere messo alla porta, questo l’unico contributo al dibattito che Giuli ha dato”.
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