domenica 29 Maggio 2022

Giornali accessori

Roger Lynch, l’amministratore delegato di Condé Nast – la grande multinazionale editoriale che pubblica tra gli altri Vogue Vanity Fair Wired , il New Yorker – ha spiegato in un podcast in cui è stato intervistato che la sua “non è più un’azienda di riviste”, e che il suo business è altrove anche se le riviste di carta rimangono preziose per la promozione di questo business: «Abbiamo circa 70 milioni di persone che leggono i nostri magazine, ma ce ne sono 300 milioni che interagiscono con i nostri siti web e 450 milioni con cui abbiamo a che fare sui social network. Il nostro pubblico ci sta già dicendo che [i giornali] non sono il luogo in cui si relazionano con noi. Questo è ormai chiaro da un pezzo, direi».
Nel 2021 Condé Nast è tornata in attivo, e Lynch dice che un quarto dei ricavi oggi arriva da attività digitali: l’obiettivo è portarli a essere un terzo nei prossimi quattro anni, compensando le perdite della pubblicità su carta.

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