domenica 16 Novembre 2025

Follow up questions

La direzione del Corriere della Sera ha risposto a tono – con un articolo sull’edizione di venerdì – al ministero degli Esteri russo che aveva accusato il giornale di censura nei confronti di un’intervista al ministro Lavrov. Il Corriere ha spiegato che le risposte scritte di Lavrov avevano aspetti di falsificazione e propaganda che richiedevano maggiori spiegazioni e confronti, che Lavrov non ha voluto concedere.
La questione di permettere quelle che in inglese si chiamano “follow-up questions” – domande che affrontino ciò che l’intervistato risponde – si sta ponendo sempre più spesso in tempi in cui diversi governi del mondo hanno comportamenti poco tolleranti del diritto all’informazione, e si sono abituati a comunicare direttamente e senza discussione attraverso i social network. Due mesi fa un’intervista a sole risposte scritte pubblicata anche su Repubblica era stata protagonista di polemiche europee.

“«Il ministero degli Esteri russo ha risposto alle domande inviate preliminarmente dal Corriere della Sera con un testo sterminato pieno di accuse e tesi propagandistiche. Alla nostra richiesta di poter svolgere una vera intervista con un contraddittorio e con la contestazione dei punti che ritenevamo andassero approfonditi il ministero ha opposto un rifiuto categorico. Evidentemente pensava di applicare ad un giornale italiano gli stessi criteri di un Paese come la Russia dove la libertà d’informazione è stata cancellata. Quando il ministro Lavrov vorrà fare un’intervista secondo i canoni di un giornalismo libero e indipendente saremo sempre disponibili»” .

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