domenica 20 Luglio 2025

False notizie sulle false notizie sulle false notizie…

Negli anni in cui divenne largamente e pubblicamente trattato il tema della disinformazione e delle “fake news” si crearono diversi servizi e siti che si incaricarono di dare garanzie di verifica alle notizie pubblicate da giornali e siti. Diversi di questi sono attivi tuttora: in alcuni casi sono benintenzionati progetti con delle fragilità legate ai criteri di sanzione di quali siano i contenuti giornalistici affidabili o no; in altri sono insignificanti metodi di certificazione che si limitano a offrire ad alcune testate un “bollino” che le nobiliti, ma senza reali verifiche sul loro lavoro giornalistico.
Newsguard è uno dei più famosi servizi del primo genere (l’abbiamo citato a volte su Charlie). Dieci giorni fa ha annunciato che non ricorrerà più alle categorie di “disinformazione” e “misinformazione”, perché ormai sono due termini usati grossolanamente in polemiche e accuse partigiane, e hanno perso il loro valore oggettivo di indicazione di notizie false (tra i due, la differenza essenziale è l’intenzione): «Queste parole sono state stravolte dalla loro politicizzazione e trasformate in armi partigiane da soggetti di destra e di sinistra, e da soggetti stranieri antidemocratici». Chiunque, dice Newsguard, accusa gli avversari di disinformazione, e allora meglio essere più puntuali e concreti, e indicare cosa è “falso” e cosa no.

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