domenica 20 Aprile 2025
Il sito britannico che si occupa di giornali e media che si chiama PressGazette ha posto qualche tempo fa la questione della citazione di presunti “esperti” nei giornali di quel paese, che a verifiche più accurate non sembrano tanto esperti, e la cui consultazione segue percorsi poco chiari. Nelle settimane successive ci sono stati sviluppi e anche il Guardian ha riferito sabato che per esempio molte testate hanno rimosso le citazioni di una presunta esperta dell’università di Oxford ascoltata su Vitamina D e su altri pareri medici o psicologici, che a più accurate indagini è diventata piuttosto sospetta (la sua stessa esistenza lo è diventata).
Un’esperta con lo stesso nome e sulle stesse competenze era stata citata in Italia dalla rivista Grazia lo scorso dicembre, ma può trattarsi di un’omonimia.
La citazione di esperti o enti specializzati spacciati da uffici stampa o agenzie di comunicazione a scopo promozionale sui giornali italiani era stata molto frequente fino a una decina d’anni fa: ma la facilità di fare verifiche su internet l’ha molto attenuata.
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