domenica 26 Febbraio 2023

Dove va il Giornale

Sono ancora incerti anche i destini del Giornale , il quotidiano di proprietà di Mondadori e della famiglia Berlusconi sulla cui vendita alla proprietà del quotidiano Libero sono in corso trattative da diverse settimane (a un certo punto date per concluse dallo stesso vicedirettore del Giornale ). Un articolo del Foglio venerdì ha raccontato che Silvio Berlusconi avrebbe rafforzato i suoi dubbi sull’operazione, e che un’eventualità potrebbe essere il suo rimanere nella società con una quota.

” A spingere per la conclusione della trattativa sono i manager del gruppo Mondadori e la famiglia Berlusconi. A chiedere un’ulteriore riflessione al Cav. è il partito convinto che l’acquisto degli Angelucci non sia altro che “un regalo, una dote da consegnare alla premier, un segno dell’uscita di scena di Berlusconi dalla politica”. L’operazione è stata chiamata “Fox Meloni News” e prevede la costruzione, da parte degli Angelucci, di un polo editoriale composto da Giornale, Libero e non si esclude anche la Verità.

La vendita del Giornale si dava per finalizzata dopo le elezioni regionali in Lombardia. Oggi un ripensamento che contrappone i fratelli Berlusconi. Il Cav. avrebbe alzato il telefono e chiesto al management del quotidiano di interrompere la cessione: “Il Giornale è mio”. E’ anche del fratello Paolo Berlusconi. L’altro Berlusconi vuole la vendita. Pure Pier Silvio e Marina Berlusconi sono favorevoli alla cessione. Il padre ha un legame affettivo con il quotidiano ed è rimasto ferito dagli attacchi ricevuti in queste settimane. Le frasi del presidente Zelensky hanno dato forza a quanti nel partito gli ricordano: “Le reti Mediaset non fanno opinione, i quotidiani sì”. A corroborare questa linea di pensiero è la presenza oramai quasi fissa della premier a Rete 4, rete che ha scelto per le sue interviste e che in FI definiscono “Meloni 4”. Per non far saltare la trattativa sia i manager del gruppo Angelucci sia quelli del Giornale ragionano su una soluzione che nel mondo dell’editoria viene definita “una farsa e pure a perdere”. Si lavora a una cessione 70/30. Il 70 per cento agli Angelucci e il 30 per cento alla famiglia Berlusconi. Presidente della nuova società potrebbe essere il fratello Paolo che conserverebbe un ruolo. Serve a dimostrare che Berlusconi non si è sfilato dal Giornale”.

Charlie è la newsletter del Post sui giornali e sull'informazione, puoi riceverla gratuitamente ogni domenica mattina iscrivendoti qui.