domenica 14 Settembre 2025
La notizia più grossa della settimana, l’assassinio del giovane attivista americano Charlie Kirk, ha generato diverse reazioni discutibili e discusse anche sui mezzi di informazione, e anche su quelli italiani. In un paio di piccoli casi le scelte valgono la pena di essere citate. Il direttore del quotidiano Il Giornale, con l’intenzione – condivisa con altre testate vicine alla maggioranza di governo – di attribuire responsabilità dell’omicidio persino a una “retorica” italiana sulla Resistenza ha scritto sabato all’inizio del suo editoriale in prima pagina che chi ha ucciso Kirk avrebbe preso “alla lettera” la canzone Bella ciao dove questa direbbe – secondo il direttore del Giornale – «Una mattina mi son svegliato e ho sparato all’invasor». Naturalmente “la lettera” della canzone è un’altra, ed è strano che il direttore del Giornale non la conosca, quando ne scrive, e con accuse di questo peso.
Sempre sabato, a proposito della stessa storia del testo di quella canzone scritto su una cartuccia abbandonata nell’attentato, il settimanale l’Espresso ne ha pubblicato un’immagine falsa, creata con un software di “intelligenza artificiale”: che sia stata segnalata come tale non ha risparmiato al giornale molte critiche, e la creazione del precedente è in effetti rilevante.
(è d’obbligo citare una scelta del Post che quest’ultima cosa ci ha richiamato alla memoria: al suo terzo mese, quando la direzione e il ruolo del Post erano ancora acerbi e più disinvolti, ci permettemmo un’idea di illustrazione con un intento umoristico e una falsificazione piuttosto palesi, ma sui cui rischi di ingannevolezza saremmo diventati da lì a poco assai più prudenti: la conservammo come memoria storica anche di quel periodo di sperimentazione, e monito a non avere più simili leggerezze)
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