domenica 23 Novembre 2025
Il quotidiano Domani sta lavorando da diversi mesi a una diversa costituzione della propria società editrice che consenta di accedere ai contributi pubblici del “fondo per il pluralismo” (di cui beneficiano da anni altri quotidiani come Libero, Foglio, Avvenire, Manifesto). La newsletter domenicale Digital Media Sunday Brunch, che si occupa di media e marketing, ha notato il passaggio di un documento che sembra formalizzare questa intenzione.
“L’assemblea della società editrice del Domani ha anche deliberato un cambio del proprio statuto sociale per tenere conto della nuova situazione giuridica. Sono stati modificati gli articoli XXIV e XXV dello statuto, e una modifica sembra in effetti contenere anche una notizia. È stata infatti inserita nello statuto del Domani la seguente formula: “È fatto divieto alla società di procedere alla distribuzione di utili provenienti dall’esercizio dell’anno di riscossione dei contributi all’editoria di cui al D.Lgs. 15 maggio 2017 n. 70 e negli otto anni successivi”. Dunque il quotidiano Domani è intenzionato a presentare la sua domanda sfruttando le caratteristiche della nuova proprietà [la Fondazione proprietaria al 100% di una testata è fra gli enti previsti dalla legge per l’erogazione dei contributi diretti]. Le dimensioni di bilancio del Domani sono assai simili a quelle del Foglio; i contributi cui ambire con l’operazione si aggirano quindi intorno a 2 milioni di euro. Quanto basta e avanza a coprire perdite simili a quelle del 2024 e 2025″ .
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