domenica 3 Marzo 2024

Contro Google

Un gruppo di editori di diversi paesi europei ha fatto causa a Google chiedendo 2,1 miliardi di euro per il suo abuso di posizione nella gestione della pubblicità online.

“Per mostrare la pubblicità sui loro siti, gli editori utilizzano una o più piattaforme che fanno da intermediarie. Queste si occupano di gestire tecnicamente e commercialmente la pubblicità sui loro siti insieme ad altri soggetti. Un annuncio sul sito di un editore viene pagato da chi ha deciso di farsi pubblicità, ma l’editore riceve solo una parte del denaro perché la piattaforma trattiene per sé una percentuale per il servizio offerto. Con le piattaforme più grandi come Google e Meta è pressoché impossibile contrattare quella percentuale e molte altre politiche commerciali adottate per gestire gli annunci pubblicitari.
Le piattaforme si difendono sostenendo di poter offrire in questo modo l’accesso a molti più inserzionisti, favorendo quindi una maggiore disponibilità di annunci da mostrare sui siti.
Con la loro causa, gli editori europei sostengono di avere avuto un danno provocato da un «mercato poco competitivo, che è il risultato diretto della cattiva condotta di Google». Dicono inoltre che se Google non avesse una posizione dominante, gli editori «avrebbero ottenuto ricavi significativamente più alti dalla pubblicità e avrebbero pagato commissioni più basse» per i servizi di gestione degli annunci pubblicitari. I maggiori ricavi sarebbero potuti servire per fare nuovi investimenti «tesi a rinforzare il panorama editoriale europeo»”.

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