domenica 11 Maggio 2025

Charlie, eccezioni

Siamo abituati a considerare i libri come prodotti particolari, legati spesso all’informazione e alla trasmissione di “cultura”, ma sono anche quelli dei prodotti commerciali, creati da imprese private con obiettivi di profitto, come molte altre produzioni. Però, appunto per il ruolo particolare che attribuiamo loro (poi a meritarselo è una quota più ridotta dei 70mila libri pubblicati ogni anno, naturalmente), creiamo una contraddizione rispetto alla loro promozione e agli interessi relativi. Pensate solo a come con i libri i rigori della “pubblicità occulta” televisiva vengano rimossi del tutto: i libri e i loro editori – grandi aziende commerciali – ottengono pubblicità e promozioni che sarebbero impensabili e genererebbero proteste e indignazioni se riguardassero altri prodotti (vale anche per il cinema, o per la musica).
Quindi questa newsletter, che si occupa spesso della perdita di credibilità dei giornali rispetto alla copertura giornalistica delle notizie che riguardano aziende o prodotti, è nella stessa contraddittoria indulgenza: è forse inevitabile che un articolo che promuove una nuova uscita conviva con il ricavo ottenuto da quel quotidiano grazie alla pubblicità comprata dall’editore (lo stesso giorno, persino), ed è comunque vero che raramente le segnalazioni di libri sui giornali si permettono eventuali critiche (anche per via della più quotidiana relazione di interesse con le case editrici e i loro uffici stampa, fornitrici di molti contenuti utili ai giornali). Però teniamo presente che con alcuni editori c’è un conflitto di interessi maggiore.

Fine di questo prologo.

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