domenica 29 Giugno 2025

Charlie, chi giornalismo fa

Questa è una newsletter sul dannato futuro dei giornali, e del giornalismo. Che ha molto a che fare col lavoro dei giornalisti, ma non solo con quello: “giornalista è chi giornalista fa”, direbbe Forrest Gump, e il ruolo del giornalismo nella diffusione di conoscenze utile a far convivere più serenamente le nostre comunità – di qualunque scala, fino a quella planetaria – non è sostenuto solo da chi definisca “giornalista” la sua professione o ne riceva uno stipendio (e non è sostenuto solo da chi appartenga a un ordine professionale). La bontà di un lavoro giornalistico prescinde da tutto questo.
Ne ha fatto un buon esempio una newsletter della 
Columbia Journalism Review, che adottiamo in questo prologo:

“Come chiamate qualcuno che non è un giornalista ma tratta i propri argomenti meglio della gran parte dei giornalisti di quel campo? Beh, al diavolo, diciamo che Steve Vladeck è un giornalista.
Di norma è un professore al Law Center dell’università di Georgetown. E dal suo curriculum non risulta lavori in redazioni, anche se qualche volta appare su 
CNN come commentatore. Ma per nostra fortuna scrive una newsletter, One First, che è una lettura obbligata sulle questioni legali, soprattutto su quelle relative alle decisioni e ai lavori della Corte Suprema.
[…] Ci sono molti bravi reporter che seguono la Corte Suprema, là fuori, ma pochi di loro sono all’altezza delle analisi puntuali e delle prontezze di Vladeck”.

Chiamatele come volete, ma sono molte le persone che contribuiscono al futuro del giornalismo.

Fine di questo prologo.

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