domenica 13 Novembre 2022

Charlie, buone lezioni senza approfittarne

Di recente tra chi si occupa delle prospettive delle aziende giornalistiche in tutto il mondo si è cominciato a discutere se il New York Times sia ancora da considerare “un giornale” o piuttosto un fornitore di servizi diversi, dall’informazione all’intrattenimento, ai consumi commerciali, ai servizi tecnologici. Ed è vero che – costretti dalla ricerca di nuove fonti di ricavo – molti giornali in tutto il mondo da anni diversificano le loro attività, allontanandosi anche molto dal core business dell’informazione (da noi il Corriere della Sera vende biciclette tavolini pieghevoli ), e trasformando in un’opportunità promozionale e distributiva il proprio capitale di lettori.
Tra le attività esterne che conservano una relazione con il lavoro e il know-how giornalistico ci sono quelle di “formazione”: lezioni, corsi, speech, seminari, workshop, conservano senz’altro un obiettivo di “informazione” e sfruttano le conoscenze giornalistiche, e ce n’è una crescente domanda che ha spinto molte aziende a investirci e a creare progetti: in alcuni casi anche molto costosi e remunerativi (i prezzi sono raramente esplicitati pubblicamente, con riservatezza sospetta), proprio perché la domanda, in gran parte da parte di partecipanti giovani in cerca di futuri professionali, è alta. Questa settimana anche il 
Fatto ha presentato la sua “scuola”, “un ramo aziendale dedicato alla formazione”. Sono modi di variare le possibilità di ricavo da parte dei giornali, e offrono conoscenza a chi si iscrive: l’unica cosa a cui stare attenti e su cui prendersi delle responsabilità, è di non dare speranze sproporzionate a chi – soprattutto tra i giovani – si disponga a pagare cifre impegnative sperando che si traducano in opportunità. Come ha detto a Charlie un giornalista di una testata che ha costruito una propria struttura “educativa” efficiente e remunerativa: «mi chiedo se non stiamo illudendo dei futuri disoccupati».

Fine di questo prologo.

Charlie è la newsletter del Post sui giornali e sull'informazione, puoi riceverla gratuitamente ogni domenica mattina iscrivendoti qui.