domenica 20 Luglio 2025
Le polemiche intorno alle relazioni tra Donald Trump e Jeffrey Epstein hanno rianimato anche delle conversazioni americane sui “silos” di informazione. Per farla sintetica, il concetto è che ognuno di noi – o ogni sottocomunità a cui apparteniamo – riceva la propria conoscenza attraverso fonti e percorsi verticali e isolati gli uni dagli altri: da una parte per nostro desiderio di vedere confermate le nostre opinioni, dall’altra per sfruttamento di questo desiderio da parte dei mezzi di informazione (e ci mettiamo dentro chiunque produca e condivida informazioni, dai politici agli influencer, a noi stessi, in qualche misura).
Il risultato è che i fatti non modificano mai le opinioni, perché ogni silo continua a trasmettere ai propri destinatari una propria versione dei fatti, e una propria scelta dei fatti.
Il caso Trump-Epstein ha un po’ scalfito questa situazione, perché l’insistenza dei media trumpiani sull’argomento ha poi messo i loro lettori di fronte a una verità imprevista, e che forse va in un’altra direzione. Le reazioni sono state di due tipi: o di delusione nei confronti di quanto Trump aveva sostenuto e che si sarebbe quindi rivelato falso, o di delusione perché Trump starebbe nascondendo il vero.
La storia è interessante perché mostra un raro esempio di come il sistema dei silos – deprecabile rispetto alla costruzione di una conoscenza accettata e condivisa – può andare in crisi. Crisi non necessariamente promettente, e generata da fattori incontrollabili: ma non è sventato pensare che qualunque crisi del sistema sia benvenuta.
Il sistema dei silos si applica in buona misura anche in Italia: il racconto della realtà proposto da alcuni quotidiani, da altri quotidiani, da alcune bolle social, da altre bolle social, da alcuni programmi televisivi, da altri programmi televisivi, eccetera, sembra in ognuno di questi silos del tutto autonomo e impermeabile. E i lettori, ascoltatori, spettatori di ciascun silo raramente ne frequentano altri. Trovare il modo per infiltrarsi nei silos altrui con verità indesiderate è l’obiettivo di chi voglia indebolire le propagande avversarie o – vasto programma – tornare a diffondere conoscenze accurate e abbastanza oggettive.
Fine di questo prologo.
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