domenica 12 Febbraio 2023

Carta con gli alberi, ma gentilmente

Repubblica Stampa hanno pubblicato questa settimana delle pagine autopromozionali comunicando di avere aderito a un programma di certificazione di “sostenibilità” della carta su cui vengono stampati i due quotidiani. I programmi di certificazione hanno valori arbitrari e “sostenibilità” è un termine sfuggente e abusato, ma un breve articolo su Repubblica ha invece spiegato bene un’ambiguità contenuta nelle pubblicità, distinguendo tra carta riciclata e carta vergine. GEDI continua a usare la seconda, che è prodotta comunque abbattendo gli alberi, ma con garanzie di rispetto di una serie di criteri.

“In base alle caratteristiche di composizione, la carta utilizzata dal Gruppo per le diverse esigenze di stampa si distingue in due macro-tipologie, la carta vergine, prodotta da fibre del legno (pasta meccanica e/o chimica), e la carta riciclata, prodotta da fibre riciclate (pasta disinchiostrata). Sia la carta vergine sia la carta riciclata possono essere certificate; lo standard di catena di custodia Pefc equipara comunque la materia prima riciclata alla materia prima vergine certificata Pefc, considerando la materia prima riciclata a tutti gli effetti come certificata. In tale contesto, e con l’obiettivo di ridurre il proprio impatto ambientale, il Gruppo Gedi da un lato favorisce l’uso di carta riciclata, dall’altro promuove un uso sostenibile delle risorse forestali acquistando carta vergine certificata. Entrambe le scelte hanno lo scopo di alleggerire la pressione che le attività umane esercitano sulle risorse forestali. L’uso di carta certificata garantisce che le foreste siano adeguatamente gestite, manutenute e rigenerate, che la loro biodiversità sia tutelata e che vengano rispettati i diritti, le tradizioni e le possibilità di sviluppo economico delle popolazioni che accanto alle foreste vivono”.

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