domenica 7 Dicembre 2025
Buone intenzioni irrealizzabili, in Francia
C’è stata in questi giorni una polemica tra il presidente francese Emmanuel Macron e alcuni giornali appartenenti al gruppo editoriale che fa capo al ricchissimo imprenditore Vincent Bolloré, che hanno attaccato Macron per la sua proposta di “etichettare” i siti che rispettino regole deontologiche, per distinguerli da quelli che diffonderebbero notizie false. I media del gruppo Bolloré, seguiti dall’estrema destra e da una parte della destra tradizionale, hanno parlato di minaccia alla libertà di espressione e di “deriva autoritaria”. Macron ha poi precisato di non voler creare alcun giudizio ufficiale o governativo, né un sistema pubblico di certificazione: ha spiegato che i criteri dovrebbero essere definiti dal sistema stesso dell’informazione e che da anni lui lavora sul tema della disinformazione online. Nel 2018, dopo la diffusione di contenuti manipolativi da parte di media russi durante la sua campagna, aveva promosso una legge per limitare le “fake news” in periodo elettorale, rivelatasi però difficile da applicare.
Macron rischia però di essere percepito come parte in causa: è un soggetto politico che fa raccomandazioni ai media, in un contesto di forte sfiducia. E ha avuto spesso rapporti complicati con la stampa, limitando l’accesso dei giornalisti, ricorrendo a canali diretti per scavalcarli, e legittimando in altre occasioni il discusso gruppo Bolloré, secondo un articolo del quotidiano Le Monde.
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