domenica 5 Maggio 2024

Autobavagli

Il sito di reportage giornalistici IrpiMedia ha pubblicato un’ indagine sulle ragioni e le pratiche con cui i siti di news decidono di rimuovere articoli e pagine dai loro archivi online.

“«Come dimostrano alcuni provvedimenti del Garante per la protezione dei dati personali, Google tende a resistere di più alle richieste di deindicizzazione – commenta l’avvocato Giovanni Battista Gallus -. È più facile che sia una testata a rendere irraggiungibile un articolo» rispetto al motore di ricerca. Lo si deduce, spiega l’avvocato, dal fatto che il Garante in diversi provvedimenti «dichiara esplicitamente il non luogo a procedere perché l’articolo è già stato deindicizzato prima che la persona faccia reclamo all’Autorità».
Significa quindi che un testata, quando ne ha ricevuto richiesta da una persona interessata, ha deciso di rendere irraggiungibile ai motori di ricerca un articolo prima di avere un (eventuale, non necessario) parere di merito dall’Autorità preposta. «A volte è stato addirittura rimosso dall’archivio storico», conclude Gallus.
Per quanto la mediazione con chi si sente parte lesa sia un atteggiamento positivo delle testate, va sottolineato che la deindicizzazione non è un gesto neutrale né privo di conseguenze: rendere più difficile a un utente la ricerca di un contenuto equivale a renderlo irrilevante. Tanto peggio quando questo non viene solo omesso dai risultati dei motori di ricerca, ma anche dall’archivio storico di una testata”.

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