domenica 16 Febbraio 2025
Il quotidiano Domani ha ospitato la replica della sociologa Franca Beccaria a un proprio articolo sull’abuso di alcolici da parte dei giovani. Beccaria sostiene che su questo argomento ci siano una pigrizia e un conformismo da parte dei giornali, che privilegiano i loro criteri di allarmismo piuttosto che studiare i dati reali.
“Da oltre 30 anni studio il fenomeno del bere da un punto di vista sociologico, con particolare attenzione ai giovani. Per questa ragione faccio un salto sulla sedia ogni volta che vedo un titolo di giornale sul tema. Poi, con rassegnazione, leggo sapendo già cosa mi aspetta. L’articolo apparso su Domani lo scorso 22 gennaio è perfettamente in linea con i toni allarmistici usati dai media negli ultimi 20 anni. Chi sui giornali scrive di giovani e alcol sembra si senta sempre in dovere di usare espressioni quali “pandemia alcolica”, “generazione alcolica”, “allarme alcol”, “teneri alcolisti” e fare gran uso di percentuali piegate a supporto della tesi di partenza: cresce l’allarme alcol tra i giovani. Non è difficile, basta scegliere un numero, un dato puntuale, senza neppure grattare oltre l’etichetta per interrogarsi cosa quel numero misuri realmente. Ed è così che, ad esempio, dal rapporto della Commissione europea (Oecd, 2024) si riporta che, in linea con i dati Usa, oltre il 30 per cento dei 15enni si è ubriacato più di una volta nella vita, concludendo che anche in Italia il trend sarebbe cambiato, ovviamente in peggio.
Tuttavia basterebbe leggere con un minimo di attenzione il rapporto per mettere in dubbio queste certezze: «Osservando le tendenze a lungo termine, si è registrata una significativa diminuzione della percentuale di adolescenti che riportano episodi ripetuti di ubriachezza negli ultimi due decenni. Nel 2002, il 39 per cento dei ragazzi di 15 anni nei paesi dell’Ue dichiarava di aver vissuto episodi ripetuti di ubriachezza, ma questa percentuale è scesa al 23 per cento nel 2022».
È dunque vero che adolescenti e giovani bevono sempre di più? Secondo i dati relativi al 2022 riportati dall’ultima relazione al parlamento sull’alcol, il trend degli ultimi 10 anni è in diminuzione in tutte le fasce di età giovanili (11-24 anni), tranne tra le ragazze di 18-24 anni. La riduzione è significativa tra gli 11-17enni, sia maschi sia femmine. Anche il dato sulla cosiddetta abbuffata alcolica (binge drinking) è in diminuzione, tranne tra le ragazze, andamento confermato dallo studio europeo Espad (2023)” .
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