domenica 25 Maggio 2025

Agitazione a Verona

Una direzione di sostenibilità in cui sembrano voler provare ad andare le proprietà di alcuni quotidiani locali in difficoltà è quella di ibridare sensibilmente le priorità giornalistiche con attività di comunicazione più commerciale. La stessa società SAE, assai citata in questa newsletter oggi, si è creata per aggregare un gruppo di quotidiani e poi ha acquisito un anno fa una quota di un’azienda di comunicazione per “realizzare un grande polo indipendente della comunicazione integrata a capitale italiano”.
Un’intenzione simile è stata attribuita alla società editrice Athesis dai giornalisti dell’ Arena di Verona, che hanno dichiarato lo “stato di agitazione” e minacciato scioperi “dopo che l’ad Andrea Pietro Faltracco ha presentato al comitato di redazione il piano industriale dell’intero Gruppo Athesis, cui appartiene lo storico quotidiano scaligero. Un piano che di fatto intende cambiare l’essenza stessa della testata – trasformandola in “media and communication company – e che l’assemblea dei giornalisti, convocata nell’immediato, ha giudicato inaccettabile affidando al cdr un pacchetto di cinque giorni di sciopero.
Ora è tutto nelle mani del direttore Massimo Mamoli il quale, a oltre tre anni dal suo insediamento, non ha ancora definito un piano editoriale ma si è impegnato a produrre entro lunedì 26 maggio almeno un documento che confermi che l’Arena e è rimane un giornale al servizio del territorio, che fa innanzi tutto cronaca, informazione professionale con notizie originali fondate e verificate nel rispetto del contratto di lavoro e delle regole deontologiche”.

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