domenica 5 Febbraio 2023

2400 persone in meno

L’AGCOM ha pubblicato un riassunto – che ha voluto definire “focus”, malgrado l’agenzia sia per definizione “garante per le comunicazioni” – degli andamenti negli ultimi anni dei bilanci di un centinaio di imprese nelle categorie industriali di sua competenza (“nei settori delle comunicazioni elettroniche, dei servizi di corrispondenza e consegna pacchi, del settore televisivo e dell’editoria quotidiana e periodica”): e tra queste c’è anche appunto l’editoria di periodici e quotidiani. Tra i dati più vistosi (tutti poco promettenti e indicativi di un declino) c’è che “nel periodo considerato, gli addetti delle principali imprese del settore si sono ridotti complessivamente di quasi 2.400 unità (-16,5%), passando da un totale di circa 14.500 addetti nel 2017 a poco più 12.000 nel 2021. Nel 2021, la flessione su base annua, pari a circa 260 unità, è attribuibile principalmente alle riorganizzazioni aziendali poste in essere dai gruppi GEDI, Arnoldo Mondadori, Hearst Magazine e Monrif”.
Quello qui sotto è invece l’andamento delle due maggiori categorie di ricavo, che generano il 70% del totale (interessante che la terza, quella dell’editoria libraria, rappresenti ben il 13,7% dei proventi per gli editori di giornali).

 

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