Perché la scrittrice dei romanzi di Nicolas Barreau usa uno pseudonimo da più di 15 anni

Al Salone del Libro di Torino Daniela Thiele, editrice tedesca, si è presentata ai lettori come reale autrice di “Gli ingredienti segreti dell’amore”

Daniela Thiele con lo scrittore Paolo Di Paolo al Salone del Libro di Torino (Il Post)
Daniela Thiele con lo scrittore Paolo Di Paolo al Salone del Libro di Torino (Il Post)

Venerdì al Salone del Libro, l’importante fiera dell’editoria che si tiene ogni anno a maggio a Torino, la persona che firma i suoi romanzi con il nome Nicolas Barreau si è presentata pubblicamente ai lettori con la sua vera identità e ha spiegato come mai ha sempre usato uno pseudonimo. Come anticipato in un’intervista a Repubblica dello scorso 7 maggio, Barreau è in realtà l’editrice tedesca Daniela Thiele.

I libri di Nicolas Barreau sono commedie romantiche di ambientazione francese, che spesso hanno in copertina la Tour Eiffel o altri luoghi molto riconoscibili di Parigi, e anche lo stesso pseudonimo è francese. Il suo libro più noto, Gli ingredienti segreti dell’amore, uscito in Germania nel 2010, è stato un bestseller internazionale che solo in Germania vendette un milione di copie. In Italia tutti i romanzi firmati da Nicolas Barreau sono stati pubblicati da Feltrinelli: complessivamente, dal 2011, hanno venduto 800mila copie.

Insieme al marito Thiele è la fondatrice di Thiele Verlag, una casa editrice di Monaco di Baviera, in Germania, che esiste dagli anni Duemila. A Torino l’editrice ha raccontato che inizialmente l’azienda non aveva le risorse finanziarie necessarie a pubblicare romanzi di intrattenimento scritti da autori già affermati: non trovandone del tipo che avrebbe voluto tra le proposte di autori poco conosciuti, Thiele decise di scriverne uno lei stessa. Lo firmò però con uno pseudonimo, perché non le sembrava «professionale» essere l’editrice di sé stessa.

In occasione dell’uscita del suo nuovo libro L’amica della sposa, disponibile anche in italiano, Thiele ha invece deciso di svelare la sua vera identità perché il libro non è stato pubblicato dalla Thiele Verlag ma da un altro editore, Kindler Verlag (verlag in tedesco significa “editore”). Durante il suo intervento al Salone del Libro, Thiele ha commentato la sua scelta facendo riferimento anche alla famosa scrittrice italiana che non ha mai svelato la propria identità: «Come lettrice mi piacerebbe sapere chi è Elena Ferrante», ha detto.

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In Germania già nel 2012 sui giornali si era discusso dell’identità di Nicolas Barreu, i cui romanzi venivano venduti come se fossero stati scritti in francese e tradotti da una traduttrice tedesca, Sophie Scherrer. Su Die Welt il critico Elmar Krekeler aveva ipotizzato che la vera autrice fosse proprio Thiele. Da allora Thiele Verlag non aveva più nascosto che Nicolas Barreau fosse uno pseudonimo, come in precedenza, ma non aveva rivelato chi fosse la vera autrice dei romanzi firmati con questo nome.

In Italia il caso di Ferrante è sicuramente quello più noto di autrice che usa un nome che non è il suo per firmare i propri romanzi, ma negli ultimi anni ce ne sono state molte altre nel settore della narrativa romance, quella dei romanzi sentimentali. Scrittrici come Erin Doom e Kira Shell hanno scelto per sé pseudonimi inglesi.
Doom ha rivelato la sua vera identità, come Thiele, ma entrambe continueranno a pubblicare con i propri pseudonimi, quelli con cui ormai sono conosciute da lettrici e lettori.