L’economista centrista Rodrigo Chaves sarà il nuovo presidente della Costa Rica

Rodrigo Chaves parla ai propri sostenitori dopo la vittoria alle elezioni di domenica in un incontro a San José, Costa Rica, domenica 3 aprile (AP Photo/ Carlos Gonzalez)
Rodrigo Chaves parla ai propri sostenitori dopo la vittoria alle elezioni di domenica in un incontro a San José, Costa Rica, domenica 3 aprile (AP Photo/ Carlos Gonzalez)

L’economista Rodrigo Chaves del Partito per il Progresso Social Democratico (PPSD), centrista e conservatore su alcuni temi sociali, sarà il nuovo presidente della Costa Rica. Con più del 95 per cento delle schede scrutinate, Chaves ha ottenuto il 52,9 per cento dei voti nel ballottaggio delle elezioni generali di domenica: la vittoria è stata riconosciuta dall’ex presidente José María Figueres, candidato per il Partito di Liberazione Nazionale (di centrosinistra), fermo al 47,1 per cento.

Chaves ha 60 anni, è un ex funzionario della Banca Mondiale e a parte un’esperienza di pochi mesi come ministro delle Finanze non si era mai occupato di politica. Era arrivato un po’ a sorpresa al ballottaggio, che si è tenuto perché nessuno dei candidati alle elezioni generali di febbraio aveva ottenuto almeno il 40 per cento dei voti. Secondo alcuni analisti, in campagna elettorale Chaves ha adottato uno stile piuttosto populista, attaccando di frequente i partiti tradizionali del paese. Qualche anno fa era stato accusato di molestie sessuali da parte di alcune dipendenti della Banca Mondiale, accuse che aveva sempre respinto e per cui tuttavia aveva subìto provvedimenti disciplinari interni.

La Costa Rica si trova nell’America centrale, tra Panama e Nicaragua e ha circa 5 milioni di abitanti. È considerata una delle democrazie più stabili dell’area, ma negli ultimi tempi sta attraversando un periodo di grandi difficoltà economiche. Il governo dell’attuale presidente del Costa Rica, Carlos Alvarado Quesada, è stato criticato tra le altre cose per i grandi livelli di disoccupazione e per uno scandalo di corruzione legato alla costruzione di strade e infrastrutture che ha coinvolto alcuni funzionari governativi.