Il capo di Samsung è stato scarcerato, la sua condanna per corruzione è stata sospesa

Lee Jae-Yong, Seul, 18 gennaio 2017 (JUNG YEON-JE/AFP/Getty Images)
Lee Jae-Yong, Seul, 18 gennaio 2017 (JUNG YEON-JE/AFP/Getty Images)

Lee Jae-yong, vicepresidente di Samsung Electronics e di fatto capo di Samsung Group, il più grande produttore di smartphone Android al mondo, è stato scarcerato dopo la sospensione della recente condanna a cinque anni di carcere per corruzione e altri crimini. Ci si aspetta che la Corte Suprema della Corea del Sud faccia ricorso contro questa decisione del tribunale d’appello, che ha confermato parzialmente la sua colpevolezza ma ha deciso di scarcerarlo.

Lee, il terzo uomo più ricco della Corea del Sud, era stato incriminato nell’ambito dello scandalo che aveva coinvolto l’ex presidente sudcoreana Park Geun-Hye, e che aveva portato al suo successivo impeachment. Lee era stato accusato di fare grandi donazioni alle fondazioni guidate da un’amica di Park, Choi Soon-sil, in cambio di favori politici. Si era sempre detto innocente: aveva sostenuto che le donazioni erano state fatte a sua insaputa, e comunque senza aspettative che l’amministrazione Park ricambiasse il favore.

Lee si stava preparando da anni a ereditare la società di famiglia dal padre, Lee Kun-hee, che aveva lasciato Samsung nel 2008 in seguito a uno scandalo sulla gestione di alcuni fondi illeciti. Il padre di Lee era tornato al comando dell’azienda un paio di anni dopo, ma a causa di un attacco di cuore nel 2014 e delle sue condizioni di salute piuttosto precarie, negli ultimi anni buona parte della gestione aziendale era già passata al figlio Lee.