Quel che resta di Bussi, in Abruzzo

È stato un importante centro dell'industria chimica italiana, come mostra il reportage fotografico di Sergio Camplone

Appunti sulla chimica italiana
(Sergio Camplone)
Appunti sulla chimica italiana (Sergio Camplone)

Appunti sulla chimica italiana è il progetto fotografico di Sergio Camplone sulla cittadina di Bussi, in Abruzzo, che in passato è stata un importante centro dell’industria chimica italiana. Le foto sono state scattate tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017 e sono un modo per riflettere sul rapporto tra uomo e paesaggio.

È dall’inizio del Novecento che il comune di Bussi diventò un centro importante per la produzione chimica italiana, gestita nel tempo da diverse società. Camplone spiega che negli anni ’50 quasi la metà degli abitanti di Bussi lavorava nelle fabbriche chimiche della zona; ora sono state quasi del tutto chiuse e nel 2007 la Guardia forestale ha scoperto una grande discarica abusiva di rifiuti tossici nella Valle del fiume Pescara, diventato un sito di interesse nazionale in attesa di bonifica. Lo scorso febbraio la Corte d’Assise d’appello di L’Aquila ha condannato 10 dei 19 imputati responsabili di Montedison, una delle aziende che hanno operato negli anni nella zona, per i reati di avvelenamento colposo delle acque e di disastro colposo. La sentenza ha modificato quella di due anni prima della Corte d’Assise di Chieti, dove non era stato riconosciuto il reato. Il prossimo 13 marzo 2018 inizierà l’esame del nuovo appello presentato in Cassazione, ultimo grado di giudizio.

Nelle foto, Camplone cerca di mescolare finzione e realtà, unendo la storia industriale del posto con le immagini del presente. L’approccio al progetto è comunque documentaristico e investigativo, con attenzione ai problemi ambientali e alle questioni politiche.

Sergio Camplone è nato a Pescara nel 1969 e tra i suoi ultimi lavori ci sono Anagrafe del danno, sul terremoto dell’Aquila del 2009, e Breviario di un paesaggio incompleto, dedicato ai territori del Vajont cinquant’anni dopo la frana. Attualmente insegna fotografia nel dipartimento di Architettura dell’università di Pescara.