L’associazione giovanile che vuole bloccare i migranti

Si chiama "Generazione Identitaria" e ha raccolto decine di migliaia di euro per un'azione di disturbo contro le ong che soccorrono i barconi nel Mediterraneo

(dalla pagina Facebook di "Generazione Identitaria")
(dalla pagina Facebook di "Generazione Identitaria")

Nelle ultime settimane i giornali internazionali hanno dato molta attenzione alla branca italiana di un’associazione giovanile europea di estrema destra e anti-migranti, Génération Identitaire, che di recente si è fatta notare per il progetto di bloccare i barconi di migranti che arrivano dal Nord Africa e impedire che le ong li soccorronano. La branca italiana ha lo stesso nome del gruppo originale: si chiama Generazione Identitaria. Il New York Times ha intervistato il leader italiano del gruppo, il ventitreenne Lorenzo Fiato, e lo stesso hanno fatto BBC e SkyTg24; anche il Guardian ed El País hanno scritto del loro piano di ostacolare i barconi e le ong, la cosiddetta operazione “Defend Europe” (che probabilmente non è del tutto legale).

In Francia si parla da tempo di Defend Europe, e in particolare del fatto che Génération Identitaire abbia cercato fondi per l’operazione attraverso una campagna di crowdfunding e che a un certo punto PayPal abbia tolto al gruppo la possibilità di usare il proprio servizio per la raccolta fondi, dopo avere ricevuto per settimane email di protesta e minacce di boicottaggio sui social network. Le attenzioni dei giornali sulla branca italiana sono invece più recenti.

Da dove arriva Generazione Identitaria

Génération identitaire (in francese abbreviato anche come Génération ID) è nata nel 2012 come organizzazione giovanile del movimento di estrema destra Bloc identitaire, fondato nel 2003. Il loro simbolo è ispirato alla forma della lettera greca lambda (λ), la lettera iniziale di “lacedemoni”, un aggettivo con cui venivano chiamati gli abitanti dell’antica Sparta. Tra le manifestazioni organizzate dal gruppo in Francia c’è stato un tentativo di bloccare tre strade che collegavano la città di Calais al grande campo per migranti che vi sorgeva vicino, la cosiddetta “giungla”.

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Il simbolo di Generazione Identitaria

La branca italiana del gruppo, Generazione Identitaria (GID), è nata alla fine del 2012 su iniziativa di cinque ragazzi, secondo quanto dice il loro sito. Nello stesso periodo sono nati gruppi analoghi anche in altri paesi europei: Austria, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Repubblica Ceca e Slovenia. Oggi Generazione Identitaria ha sette “sezioni” locali in Italia, quasi tutte al nord: a Milano, Torino, Bergamo, Brescia, Modena, oltre che una in Sardegna e una in Friuli-Venezia Giulia. Su Facebook la pagina principale del gruppo è seguita da poco più di 35mila persone, ma è molto attiva (anche se non è esattamente chiaro quante persone siano iscritte all’associazione e quanti siano dei semplici simpatizzanti).

Esattamente come l’associazione originale, Generazione Identitaria si fa notare soprattutto per i suoi duri messaggi anti-immigrazione e anti-Islam. Nell’intervista con BBC, Fiato ha detto che secondo lui nei paesi europei non dovrebbero esserci moschee e che quelle che ci sono dovrebbero essere chiuse; parlando dei migranti e degli stranieri che vivono in Italia ha detto che «si riproducono come conigli». Generazione Identitaria riprende e appoggia molte critiche che sono state avanzate in queste settimane contro le ong che soccorrono i migranti, nessuna delle quali è stata provata.

Cos’è Defend Europe

L’operazione è iniziata ed è stata pubblicizzata con un piccolo attacco alla nave Aquarius, usata dalle associazioni SOS-Méditerranée e Medici senza frontiere per il soccorso dei migranti, lo scorso 12 maggio. Cinque persone a bordo di un piccolo gommone – Fiato e altri quattro, non italiani – cercarono di bloccare l’Aquarius nel porto di Catania, in Sicilia, da cui la nave stava uscendo. Sono stati poi allontanati grazie all’intervento della Guardia Costiera italiana. Il video dell’attacco è stato usato da Generazione Identitaria e dagli altri gruppi europei ad essa legati per pubblicizzare le proprie attività e raccogliere fondi per Defend Europe, cioè per affittare e armare una nave per portare avanti l’operazione vera e propria.

Dopo che PayPal ha tolto loro la possibilità di raccogliere soldi con il proprio servizio e la banca francese Crédit Mutuel ha chiuso il loro conto corrente, hanno continuato a ricevere donazioni usando la piattaforma WeSearchr, che viene usata molto dai movimenti di estrema destra americani. Generazione Identitaria dice di aver raccolto 70mila euro con il primo crowdfunding e altri 85mila con il secondo: con questo denaro il gruppo ha potuto affittare la nave C-Star, che è lunga 40 metri, può portare trenta persone e normalmente è ancorata in Gibuti, in Africa orientale. Famiglia Cristiana ha provato a ricostruire la provenienza di questa nave e dice che batte bandiera mongola e appartiene a un armatore britannico.

In un video pubblicato sulla pagina Facebook di Generazione Identitaria il 26 giugno, Fiato ha detto che la seconda fase dell’operazione Defend Europe durerà trenta giorni e che l’obiettivo sarà «contattare la Guardia Costiera libica e il governo libico in modo da sviluppare una collaborazione con loro e lavorare con loro al fine di fermare l’immigrazione massiva e il lavoro che le ong stanno svolgendo in maniera criminale nel mar Mediterraneo». Fiato ha anche detto: «Quello che faremo sarà tracciare il percorso delle ong, seguirle e intervenire nel momento in cui loro svolgeranno degli atti criminali. (…) Noi faremo in modo di salvare delle vite ogni qual volta che riceveremo un segnale di SOS e dopodiché le riporteremo in Libia anche grazie al lavoro che svolgeremo con la Guardia Costiera libica». Non è chiaro a quale Guardia Costiera libica e a quale governo libico Fiato si riferisse, visto che la Libia è un paese altamente instabile dove le pattuglie della Guardia Costiera sono in mano a milizie armate locali.

Non è chiaro nemmeno se Generazione Identitaria sappia che soccorrendo dei migranti e poi portandoli in Libia potrebbe violare il diritto marittimo internazionale, secondo cui le persone soccorse in mare devono essere portate nel primo “porto sicuro” sia per prossimità geografica sia dal punto di vista del rispetto dei diritti umani. In un’intervista a Libero Gianmarco Concas, ex ufficiale di marina e responsabile tecnico dell’operazione Defend Europe, ha detto che il diritto marittimo sarà rispettato: «Soccorrere chi è in difficoltà in mare è un dovere. Ma chi viene soccorso deve essere portato nel porto più vicino, quindi in Libia o in Tunisia».

L’arrivo della C-Star a Catania era stato annunciato per qualche giorno fa, ma poi è stato ritardato per dei controlli effettuati dalle autorità egiziane nel canale di Suez. Il 18 luglio la deputata del Partito Democratico Gea Schirò ha presentato un’interrogazione parlamentare contro Generazione Identitaria e Defend Europe esprimendo preoccupazione per le «derive politiche pericolose» legate all’operazione. Il sindaco di Catania Enzo Bianco, del PD, ha detto: «Questa missione sembra avere l’unico scopo di alimentare conflitti da parte di chi ha interesse a spargere benzina sul fuoco. Su quel natante ci sono persone non gradite e non mancherò di chiedere alle Autorità di pubblica sicurezza di impedire per ragioni di ordine pubblico l’attracco nel nostro porto. Lo considero molto pericoloso». Anche una trentina di associazioni – tra cui la Rete Antirazzista Catanese al Comitato NoMuos/NoSigonella, la Comunità di Sant’Egidio e l’Arci Catania – è contraria all’attracco della C-Star al porto di Catania e oggi hanno organizzato una manifestazione di protesta.

cataniaUn momento della manifestazione nel porto di Catania delle associazioni della Rete Antirazzista Catanese, il 22 luglio 2017 (ANSA/ MAURIZIO D’ARRO’)

L’arrivo della C-Star a Catania è previsto per oggi e nelle intenzioni di Generazione Identitaria l’operazione Defend Europe dovrebbe cominciare la prossima settimana.