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  • Martedì 27 giugno 2017

Secondo gli Stati Uniti, Assad sta preparando un nuovo attacco con armi chimiche

La Casa Bianca ha avvisato il dittatore siriano che «pagherà un prezzo pesante» se dovesse attaccare ancora i civili

Una foto scattata sul cacciatorpediniere statunitense USS Ross durante l'attacco del 7 aprile contro il regime di Assad (U.S. Navy photo by Mass Communication Specialist 3rd Class Robert S. Price/Released)
Una foto scattata sul cacciatorpediniere statunitense USS Ross durante l'attacco del 7 aprile contro il regime di Assad (U.S. Navy photo by Mass Communication Specialist 3rd Class Robert S. Price/Released)

La Casa Bianca ha accusato il regime siriano di Bashar al Assad di stare preparando un nuovo attacco con armi chimiche contro i civili siriani, e ha detto che se dovesse verificarsi gli Stati Uniti risponderebbero duramente. Già lo scorso aprile, dopo l’attacco che uccise decine di persone nella provincia di Idlib, Trump ordinò il lancio di 59 missili contro una base militare dell’esercito siriano.

L’avvertimento è contenuto in un comunicato stampa diffuso ieri sera dalla Casa Bianca. Dice che gli Stati Uniti hanno individuato i preparativi per un possibile nuovo attacco con armi chimiche da parte dell’esercito di Assad e che le attività riscontrate sono simili a quelle dei giorni precedenti all’attacco del 4 aprile. Il messaggio poi continua spiegando che benché gli Stati Uniti siano in Siria per combattere lo Stato Islamico, «se Assad condurrà un attacco di distruzione di massa usando armi chimiche,  lui e il suo esercito pagheranno un prezzo pesante».

Un annuncio del genere fatto con un comunicato stampa, secondo i giornali americani, è molto inusuale, e non è chiaro che strategia ci sia dietro. Il New York Times ha scritto che diversi funzionari dell’esercito statunitense sono stati sorpresi dall’annuncio e che non ne sapevano niente, aggiungendo però che informazioni di intelligence come quelle citate nell’avvertimento ad Assad potrebbero essere rimaste confinate ai vertici del governo e dell’esercito statunitense. È possibile ipotizzare, dice sempre il New York Times, che le informazioni siano arrivate da Israele – che controlla con molta attenzione l’uso di armi non convenzionali in Medio Oriente – e che Trump abbia deciso di renderle pubbliche per non lasciare alibi ad Assad.

La Casa Bianca non ha ulteriormente commentato il comunicato stampa. Nikki Haley, l’ambasciatrice degli Stati Uniti alle Nazioni Unite, ha invece scritto su Twitter: «Ogni altro attacco contro i civili in Siria sarà considerato responsabilità di Assad, ma anche della Russia e dell’Iran che lo sostengono nell’uccisione dei suoi cittadini».

Nelle ultime settimane in Siria c’è stato un inasprimento delle relazioni tra gli Stati Uniti e i suoi alleati da una parte e il regime di Assad, la Russia e l’Iran dall’altra. C’è stato l’abbattimento di un aereo dell’esercito siriano da parte degli Stati Uniti, poi il lancio di alcuni missili dall’Iran contro lo Stato Islamico (o ISIS); la Russia ha detto che avrebbe trattato ogni aereo della coalizione anti-ISIS guidata dagli Stati Uniti come un aereo nemico, facendo discutere della possibilità che i due paesi arrivassero a uno scontro diretto.

L’ultimo momento di grande tensione tra Stati Uniti e Russia era stato proprio dopo il lancio dei 59 missili contro la base dell’aeronautica siriana da cui si pensa sia partito l’attacco che lo scorso 4 aprile ha ucciso 74 persone a Idlib, probabilmente usando il gas sarin. Assad non accettò mai la responsabilità per l’attacco e la Russia sostenne – con molte contraddizioni – la stessa posizione.