Perché “Il caso Spotlight” è un film diverso

È tra i favoriti per gli Oscar ed è stato prodotto da Open Road Films: una società piuttosto giovane e che sta cambiando il modo in cui si fanno i film, occupando gli spazi lasciati vuoti dalle major

di Anousha Sakoui - Bloomberg

(Dal trailer di "Il caso Spotlight")
(Dal trailer di "Il caso Spotlight")

Negli ultimi mesi di ogni anno le più importanti case cinematografiche statunitensi spendono milioni di dollari per far sì che i film che hanno prodotto durante l’anno possano avere qualche possibilità agli Oscar (i prossimi saranno il 28 febbraio). Il film che al momento ha più possibilità di vincere il Premio Oscar per il miglior film è Il caso Spotlightsostenuto dalle due più grandi società che gestiscono sale cinematografiche degli Stati Uniti, che insieme hanno fondato la società Open Road Films, che ha prodotto il film.

Il caso Spotlight – nel cui cast ci sono Michael Keaton e Mark Ruffalo – parla di un’inchiesta del Boston Globe che, nei primi anni del 2001, scoprì molti casi di pedofilia – e molti tentativi di copertura di quei casi – all’interno della diocesi cattolica di Boston. Il 10 dicembre Il caso Spotlight  ha anche ricevuto quattro nomination per i Golden Globe del 2016, tra cui quelle per la miglior regia e per il miglior film di genere drama. Le quattro nomination – e il fatto che il film sia tra i favoriti per l’Oscar – hanno contribuito all’ottima fama e reputazione artistica di Open Road Films, una casa di produzione fondata poco meno di cinque anni fa da Regal Entertainment Group e AMC Entertainment Holdings, le due principali catene statunitensi di sale cinematografiche.

Tom Ortenberg, CEO di Open Road Fims, ha spiegato che chi sta a Hollywood si sta accorgendo dei film di alta qualità realizzati dalla sua casa di produzione: «Ora sono cambiate molte cose», ha detto. Sia Regal Entertainment che AMC Entertainment si muovono di solito molto lontano dalle ostentazioni dell’industria cinematografica: AMC Entertainment ha sede a Kansas City, nel Missouri; nel 2012 è stato acquisito dal Gruppo Dalian Wanda, che è stato fondato nel 1988 e controlla società che si occupano di turismo, edilizia e intrattenimento. Regal Entertainment ha invece sede a Knoxville, in Tennessee. Le due società hanno fondato Open Road Films nel 2011, per acquisire e distribuire i film, perché secondo loro gli Studios di Hollywood non stavano producendo abbastanza film per riempire tutte le loro sale cinematografiche, per far si che ogni settimana ci fosse qualcosa di nuovo in sala, capace di convincere gli spettatori ad andare al cinema.

Negli ultimi anni le principali case cinematografiche di Hollywood – tra cui Warner Bros e Disney – si sono concentrate sulla produzione di pochi film ad alto budget, che in molti casi sono tratti da storie i cui diritti sono controllati da DC Comics o Marvel. Le case cinematografiche hanno quindi ridotto i loro investimenti su altri film con un budget minore: per esempio film drammatici con importanti attori nel cast. L’idea prevalente è che fare sequel sia molto meno rischioso che pensare e produrre storie nuove. Il fatto che le grandi case cinematografiche si siano concentrate sui film ad alto budget ha lasciato uno spazio che film come Il caso Spotlight hanno saputo occupare: mentre gli Studios si concentrano su film spesso d’azione – rivolti soprattutto a giovani e adolescenti – un film come Il caso Spotlight è riuscito a soddisfare gli interessi di un altro tipo di pubblico. Nel 2014 Open Road Fims era riuscita a fare qualcosa di simile con Lo sciacallo – Nightcrawler Chef – La ricetta perfetta. 

Nei loro primi giorni al cinema i film “da Oscar” non fanno quasi mai incassi alti come quelli dei film di supereroi, possono però puntare a stare nei cinema per più tempo, grazie alla pubblicità che deriva dall’essere tra i candidati – o ancora meglio tra i vincitori – degli Oscar. Negli ultimi anni gli Oscar hanno continuato a essere dominati dalle più grandi case cinematografiche: 20th Century Fox ha per esempio prodotto i vincitori del premio Oscar al miglior film degli ultimi due anni e quest’anno punta a vincerli con Sopravvissuto – The Martian – il film di fantascienza con Matt Damon – e con Revenant – Redivivo, di Alejandro González Iñárritu e con Leonardo DiCaprio. Per ora i film prodotti da Open Road Films non hanno avuto un grande successo ai botteghini: nel 2015 la casa cinematografica ha distribuito sei film e negli Stati Uniti ha guadagnato 59 milioni di dollari (su un totale di incassi cinematografici che è finora stato di quasi 10 miliardi di dollari). Eric Wold, analista della società di consulenza finanziaria B. Riley & Co., ha detto: «Open Road Films non riesce ancora a competere con le grandi case cinematografiche, ma ci sta arrivando e nel frattempo riesce a guadagnare»

I recenti cambiamenti nell’industria dell’intrattenimento hanno a volte portato a tensioni tra le catene che gestiscono i cinema e le grandi case cinematografiche, entrambe “minacciate” dal successo di Netflix, che sta sottraendo spettatori ai cinema. Chi gestisce i cinema si è per esempio sempre opposto alla richiesta di accorciare il tempo che passa da quando un film è al cinema a quando esce in DVD. Open Road Films si è inserita in tutto questo dando a chi controlla le singole sale cinematografiche più libertà nel decidere quali film programmare. Ortenberg ha spiegato che Open Road Films è nata per “tappare i buchi” lasciati dagli Studios ma ora le ambizioni sono cambiate.

Il caso Spotlight è costato circa 13,6 milioni di euro ed è uno dei più grossi rischi che Open Road Films si è mai presa. Ortenberg – che prima di arrivare a Open Road Films ha lavorato per Lions Gate Entertainment – ha detto che la sua casa cinematografica si è interessata al film quando era ancora alla fase di sceneggiatura. Nel 2016 uscirà il thriller Sleepless Night, il primo a essere completamente finanziato da Open Road Film, che si occuperà di ogni fase della produzione. «Quando abbiamo iniziato non eravamo nella condizione di poter produrre interamente un film, ora possiamo fare tutto dall’inizio, dando alle cose la forma che preferiamo».

© Bloomberg 2015