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  • Giovedì 5 marzo 2015

Francia e Lussemburgo non potranno più applicare l’IVA agevolata agli e-book

La Corte di giustizia ha stabilito che i due paesi hanno violato le norme dell'Unione europea: il provvedimento potrebbe riguardare presto anche l'Italia

FRANKFURT AM MAIN, GERMANY - OCTOBER 10: A young girl looks at a Sony e-book at the Frankfurt Book Fair on October 10, 2012 in Frankfurt, Germany. The Frankfurt Book Fair is the largest in the world and will run from October 10 - 14, 2012. (Photo by Hannelore Foerster/Getty Images)
FRANKFURT AM MAIN, GERMANY - OCTOBER 10: A young girl looks at a Sony e-book at the Frankfurt Book Fair on October 10, 2012 in Frankfurt, Germany. The Frankfurt Book Fair is the largest in the world and will run from October 10 - 14, 2012. (Photo by Hannelore Foerster/Getty Images)

La Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito che la Francia e il Lussemburgo non potranno più applicare un tasso di IVA agevolata agli e-book. Nei due paesi dal 2012 veniva infatti applicata un’aliquota ridotta: del 5,5 per cento in Francia e del 3 per cento in Lussemburgo. La Corte ha accolto il ricorso della Commissione europea, che aveva giudicato l’imposizione dell’IVA agevolata non in linea con le regole dell’Unione.

Per la Commissione e per la Corte, il libro digitale va considerato un servizio e come tale deve essere tassato in modo ordinario: non deve cioè beneficiare di un regime di esenzione. Le regole europee prevedono la possibilità di un’aliquota ridotta per i libri, ma solo se hanno un supporto fisico come la carta, considerata parte integrante del libro stesso. L’e-book ha bisogno invece di un supporto fisico differente che «non viene fornito con il libro elettronico». La Corte ha anche precisato che le norme dell’Unione europea in materia di IVA «vietano la possibilità di applicare una riduzione a qualunque servizio fornito per via elettronica» e la fornitura di libri elettronici costituisce un servizio di questo tipo. Per il governo francese, al contrario, il libro indipendentemente dal supporto deve essere considerato come un bene di prima necessità e sia i partiti di destra che di sinistra hanno sostenuto che ci dovesse essere una parificazione tra il trattamento riservato ai libri di carta e a quelli digitali.

Anticipando la decisione della Corte, l’Associaizone degli editori francese (Syndicat national de l’édition, SNE) ha deciso di lanciare una campagna virale sui social network intitolata “Un livre est un livre” (un libro è un libro). Sul sito gli utenti sono invitati a distinguere tra ciò che è un libro da ciò che non lo è ispirandosi alla celebre frase di Magritte “Ceci n’est pas une pipe” (Questa non è una pipa). Su Twitter è stato creato l’hashtag #ThatIsNotABook.

La stessa campagna, molto partecipata, era stata lanciata qualche tempo fa anche in Italia dall’Associazione italiana editori. Con la legge di Stabilità era stata poi decisa l’applicazione dell’IVA al 4 per cento – e non più al 22 – sugli e-book, come per i libri di carta a partire dal primo gennaio. Il rischio è ora che l’agevolazione venga percepita dall’Unione Europea come una violazione delle regole. La procedura di infrazione non scatta in automatico, ma è molto probabile che venga aperta anche nei confronti dell’Italia proprio come accaduto per Francia e Lussemburgo in questi giorni e come già accaduto in Spagna.