Serracchiani: il PD non è una “ditta” né una bocciofila

Debora Serracchiani, vice segretario del Partito Democratico, in un’intervista su Repubblica ha invitato la minoranza del partito a partecipare al confronto sulla riforma del lavoro – un confronto «anche aspro», dice – ma di attenersi poi alle decisioni che saranno assunte a maggioranza dal partito: questo perché la riforma del lavoro non è una questione di coscienza, dice Serracchiani, ma una scelta politica precisa, e perché

«siamo un partito: non una ditta né una bocciofila»

Entrambe le espressioni citate da Serracchiani – ditta e bocciofila – sono care a Pier Luigi Bersani, che le usava per descrivere il Partito Democratico quando ne era segretario (soprattutto per chiedere ai suoi compagni di partito di non esagerare con le critiche). Bersani si è dimesso da segretario nell’aprile del 2013, dopo aver ottenuto il 25 per cento alle politiche e dopo la mancata elezione di due candidati sostenuti dal PD alla presidenza della Repubblica; in questi giorni ha criticato molto Renzi e il governo per il contenuto del “Jobs Act”, soprattutto relativamente all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.