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  • Venerdì 5 settembre 2014

La nuova “divisione” di al Qaida in India

È stata annunciata dal leader al-Zawahiri in un video, forse in risposta alla rapida espansione dello Stato Islamico tra Iraq e Siria

In this image taken from video, Ayman al-Zawahri, head of al-Qaida, delivers a statement in a video which was seen online by the SITE monitoring group, released Thursday, Sept. 4, 2014. Al-Qaida has expanded into the Indian subcontinent, the leader of the terror group, said with a united group that will "wage jihad against its enemies." Al-Zawahri said al-Qaida had been preparing for years to set up in the region. (AP Photo/Al-Qaida via SITE via APTN)
In this image taken from video, Ayman al-Zawahri, head of al-Qaida, delivers a statement in a video which was seen online by the SITE monitoring group, released Thursday, Sept. 4, 2014. Al-Qaida has expanded into the Indian subcontinent, the leader of the terror group, said with a united group that will "wage jihad against its enemies." Al-Zawahri said al-Qaida had been preparing for years to set up in the region. (AP Photo/Al-Qaida via SITE via APTN)

L’organizzazione terroristica islamica al Qaida ha diffuso mercoledì scorso un video di circa un’ora in cui il suo leader, Ayman al-Zawahiri, annuncia la formazione di un nuovo ramo del gruppo nel subcontinente indiano con l’obiettivo di “sollevare la bandiera del jihad” nel sud dell’Asia, in una regione che una volta era “parte del territorio dei musulmani, fino a che il nemico infedele non la occupò, la frammentò e la divise”. Nel video al-Zawahiri si rivolge ai musulmani in Birmania e Bangladesh, e a quelli negli stati indiani di Assam e Gujarat, e in tutta la regione del Kashmir, rassicurandoli del fatto che “i loro fratelli non li hanno dimenticati, e stanno facendo il possibile per salvarli”. Diversi commentatori ritengono che il video di al Qaida sia una risposta al recente reclutamento di musulmani in India da parte dello Stato Islamico, l’organizzazione terroristica che nelle scorse settimane ha conquistato con violenza ampie zone dell’Iraq e della Siria, e ucciso numerosi prigionieri, tra cui due giornalisti statunitensi.

La nuova “divisione” – nominata Qaedat al-Jihad nel Subcontinente Indiano – è la quinta ufficiale della rete di al Qaida, che è già presente nel nord e nell’est dell’Africa, in Siria e nello Yemen. Al-Zawahiri ha detto che riunire i mujaheddin – i combattenti islamici che si ispirano al jihad – del subcontinente indiano in una “singola entità” ha richiesto più di due anni. Alcuni alti ufficiali dell’intelligence indiana – che ha confermato l’autenticità del video, postato mercoledì su alcuni forum jihadisti – hanno incontrato il ministro dell’Interno Rajnath Singh per discutere di nuove misure di sicurezza e informare il primo ministro; un esponente del Partito Popolare Indiano (Bharatiya Janata Party, BJP) ha detto che l’annuncio rappresenta “una questione seriamente preoccupante”.

Scrive il New York Times che, tradizionalmente, al Qaida non ha mai seriamente reclutato militanti né organizzato grandi attacchi in India, temendo peraltro eventuali conflitti con la popolazione indù, presente in larghissima misura. Le prospettive di al Qaida sono invece cambiate, prosegue il Nyt, dopo che l’estate scorsa l’IS – definitivamente “espulso” da Al Qaida nel febbraio scorso, dopo una lunga convivenza fatta di grandi e numerose divergenze – ha avviato una massiccia campagna di reclutamento anche in India. Senza mai nominarla esplicitamente, Zawahiri si riferisce probabilmente all’IS, concordano gli analisti, quando dice che “la discordia è una maledizione, una vergogna per i credenti e una vittoria per i miscredenti”.

Ayman al-Zawahiri, che ha 63 anni, prese il posto di Osama bin Laden dopo la sua uccisione in un raid americano ad Abbottabad, in Pakistan, il 2 maggio 2011. Nel video diffuso mercoledì promette di “distruggere i confini artificiali stabiliti dall’occupante inglese per dividere i musulmani”. Il subcontinente indiano fu diviso dall’impero britannico nel 1947 seguendo le divisioni religiose dell’epoca: milioni di musulmani lasciarono l’India per dirigersi in Pakistan, ma molti rimasero, e si calcola che oggi i musulmani rappresentino il 14 per cento della popolazione indiana.

Foto: AP Photo/Al-Qaida via SITE via APTN