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  • Sabato 22 febbraio 2014

Yulia Tymoshenko è stata liberata

E ha parlato ai manifestanti di piazza Indipendenza: intanto il presidente Yanukovich ha detto che non si dimetterà, ma il parlamento lo ha sfiduciato e ha fissato elezioni anticipate per il 25 maggio

Nel pomeriggio di sabato 22 febbraio l’ex primo ministro ucraino Yulia Tymoshenko – uno dei principali oppositori di Yanukovich, condannata nel 2011 in un processo da molti ritenuto “politico” – è stata liberata: ha lasciato l’ospedale dove era detenuta, nella città orientale di Kharkov, ed è andata in aereo a Kiev per parlare in Piazza Indipendenza, il centro delle proteste antigovernative di questi giorni. Tymoshenko, 53 anni, ha parlato davanti a migliaia di persone, seduta su una sedia a rotelle a causa dei suoi problemi alla schiena, e ha chiamato i manifestanti «eroi» e «il meglio dell’Ucraina», prima di cominciare a piangere. Come riporta BBC, non tutti i manifestanti l’hanno accolta favorevolmente e alcuni si sono allontanati dalla piazza al suo arrivo, dicendo di non sentirsi rappresentati da lei. Alcune ore prima il parlamento aveva approvato un provvedimento che aveva l’obbiettivo di facilitarne e accelerarne il rilascio.

Nella mattinata, il palazzo presidenziale a Kiev è stato trovato abbandonato dalle forze di sicurezza che ne sorvegliavano gli ingressi e alcuni manifestanti e corrispondenti esteri sono riusciti ad entrare, mentre il presidente ucraino Yanukovich è stato irreperibile per molte ore. Il parlamento ucraino ha tenuto per tutta la giornata una serie di votazioni molto importanti: il presidente Yanukovich è stato esautorato perché “si è sottratto al compimento dei suoi doveri costituzionali” e le elezioni anticipate sono state fissate al 15 maggio. Oltre a questo, il presidente del parlamento è stato sostituito con un esponente politico vicino all’opposizione dell’ex primo ministro Yulia Tymoshenko, che ha assunto anche le funzioni di coordinamento temporaneo del governo. Sono stati rimpiazzati diversi ministri e altre importanti cariche dello stato.

In un messaggio videoregistrato, Yanukovich ha detto però che non intende dimettersi e che quello che sta accadendo in Ucraina è un “colpo di stato”, mentre anche il ministro degli Esteri russo Lavrov ha attaccato duramente l’opposizione.

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18.31 – Secondo quanto riportano BBC e Associated Press, il governatore e il sindaco della città di Kharkov, nell’Ucraina orientale – importanti alleati di Yanukovich – hanno lasciato il paese diretti in Russia.
18.15 – Negli ultimi minuti sono arrivate diverse immagini di Tymoshenko dopo il suo rilascio. In un video parla con i giornalisti, mentre alcune foto circolate su Twitter la ritraggono a bordo di un aereo, presumibilmente diretto a Kiev.

16.49 – L’agenzia di stampa ucraina UNIAN e il corrispondente di BBC Daniel Sandford hanno detto che l’ex primo ministro Yulia Tymoshenko – uno dei principali oppositori di Yanukovich, condannata nel 2011 in un processo da molti ritenuto “politico” – ha lasciato l’ospedale dove era detenuta, nella città orientale di Kharkov, ed è salita su una jeep nera. Secondo alcune fonti, ancora non confermate, si starebbe dirigendo verso l’aeroporto della città, con l’obbiettivo di raggiungere Kiev.

16.28 – Il parlamento ucraino ha terminato la sessione di oggi e si è aggiornato a domani mattina, alle 10 ora locale (le 9 in Italia). Oltre alla destituzione di Yanukovich e alle elezioni il prossimo 25 maggio ha rinnovato molti ministeri e importanti cariche dello stato. Pochi minuti fa il capo delle forze armate del paese ha dichiarato che l’esercito non intende prendere parte nello scontro politico e che il personale militare «rimane nelle usuali postazioni del tempo di pace e svolge le sue funzioni di routine». 16.15 – Il parlamento ucraino ha votato a larghissima maggioranza (328 voti a favore su 450) per togliere i poteri a Yanukovich e per fissare elezioni anticipate il prossimo 25 maggio. Secondo quanto riporta il coordinamento dei manifestanti anti-governativi, il provvedimento si chiama “Ritiro dall’esecuzione dei poteri costituzionali del presidente ucraino e indizione di elezioni anticipate”.

 

15.20 – Il presidente ucraino Viktor Yanukovich ha parlato alla televisione ICT e, in un messaggio preregistrato, ha dichiarato che non intende dimettersi. Yanukovich ha definito gli eventi di questi giorni a Kiev “un colpo di stato” e ha dichiarato che resterà nella parte orientale e meridionale del paese (quelle più vicine geograficamente e politicamente alla Russia). Sembra che Yanukovich abbia parlato da Kharkov, una città vicina al confine con la Russia, dove nella mattinata di sabato c’è stata la riunione del suo partito, il Partito delle Regioni. Per tutta la mattina di sabato non si erano avute notizie di Yanukovich ed erano circolate diverse voci su una sua fuga dal paese. Fin da questa mattina, il palazzo presidenziale è stato abbandonato dalla polizia e da gran parte del personale. Al momento il servizio d’ordine dei manifestanti controlla gran parte della capitale, Kiev.

13.50 – La notizia della liberazione dell’ex primo ministro Yulia Tymoshenko è stata smentita.

Aggiornamento, ore 13.20 – Una portavoce di Yulia Tymoshenko ha dichiarato all’Associated Press che l’ex primo ministro ucraino è stata liberata dopo quasi tre anni di carcere. Tymoshenko era stata condannata nel 2011 in seguito a quello che molti hanno ritenuto un processo politico ed era considerata il principale rivale dell’attuale presidente Viktor Yanukovich.

 

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Sabato 22 febbraio, il giorno dopo la firma degli accordi tra opposizione e governo ucraino per mettere fine alla crisi che dura da tre mesi, il palazzo del presidente dell’Ucraina a Kiev è stato abbandonato da gran parte del personale e dalle forze di sicurezza. Il corrispondente della BBC Kevin Bishop è riuscito ad entrare nel cortile del palazzo, dove non ci sono più guardie. Al momento nessuno sa dove si trovi il presidente Viktor Yanukovich.

La situazione è ancora molto confusa (qui trovate una lista Twitter di giornalisti e attivisti ucraini). Secondo quanto scrivono alcuni giornalisti su Twitter, il palazzo del presidente è abbandonato e sorvegliato soltanto da alcuni impiegati che gli hanno permesso di entrare. Secondo altri giornalisti nelle ultime ore il “servizio di autodifesa” dei manifestanti ha occupato il palazzo.

Secondo voci riportare dalla BBC Yanukovich sarebbe fuggito nella città di Kharkiv, nella parte orientale dell’Ucraina, vicino al confine con la Russia.

Proprio in questo ore a Kharkov è in corso il congresso del Partito delle Regioni, il partito del presidente Yanukovich che però non è presente. Alcuni manifestanti stanno protestando nella città ed è presente molta polizia per tenere la protesta separata da quella che contemporaneamente stanno tenendo i sostenitori di Yanukovich.

Molte cose stanno succedendo nel parlamento del paese. La mattina di sabato il presidente del parlamento Volodymyr Rybak, uno dei principali sostenitori di Yanukovich, si è dimesso per “motivi di salute”. Diversi giornalisti scrivono su Twitter che numerosi ministri sono al momento introvabili. I leader dell’opposizione hanno chiesto ai deputati di recarsi in aula per rimpiazzare i ministri assenti o dimessionari (ieri sera il ministro degli Interni è stato sfiduciato con un voto): è stato eletto nuovo presidente del Parlamento Oleksandr Turchynov, un alleato della leader dell’opposizione Yulia Tymoshenko, tuttora in carcere; un altro alleato di Tymoshenko, Arsen Avakov, è stato scelto come ministro degli Interni temporaneo. Turchynov ha avuto mandato di coordinare l’esecutivo fino a quando non sarà nominato un nuovo governo. In un altro voto, riporta BBC, il Parlamento ha deciso di “velocizzare” il rilascio di Yulia Tymoshenko, senza che ci sia bisogno dell’approvazione del presidente della repubblica.

Diversi leader dell’opposizione hanno dichiarato di voler votare una risoluzione parlamentare per chiedere al presidente Yanukovich di dimettersi o per farlo decadere, visto che al momento è introvabile e quindi non in grado di di svolgere le sue funzioni. Nel caso in cui queste risoluzioni abbiano successo, il parlamento potrebbe fissare una data per le elezioni anticipate entro maggio. L’accordo raggiunto venerdì 21 febbraio a mezzogiorno tra governo e opposizione prevedeva la formazione di un governo di unità nazionale entro dieci giorni e elezioni anticipate tra settembre e dicembre, una data considerata troppo lontana da molti manifestanti.

L’accordo è stato accolto da fischi e proteste al momento della presentazione ai manifestanti. Alcuni partiti di opposizione di estrema destra hanno dichiarato che Yanukovich avrebbe dovuto dimettersi entro le 12 di sabato (le 11 in Italia) altrimenti ci sarebbero state “azioni” per rimuoverlo dalla sua posizione.

In una mossa che ha sorpreso molti, nella serata di venerdì una larga maggioranza di deputati ha votato il primo passaggio legislativo che potrebbe portare all’abrogazione della legge che ha permesso al governo di incarcerare Yulia Tymoshenko, la principale oppositrice di Viktor Yanukovich. Tymoshenko è stata condannata a sette anni di prigione nel 2011 durante un processo considerato da molti politico, per permettere a Yanukovich di liberarsi del suo principale avversario.

Il voto sulla Tymoshenko e quello che ha costretto alle dimissioni il ministro degli Interni sono stati possibili perché venerdì un grosso numero di deputati ha abbandonato il Partito delle Regioni, il partito del presidente Yanukovich, mentre molti altri hanno lasciato Kiev. Piazza Indipendenza (o semplicemente Maidan, “la piazza” in ucraino) il centro delle proteste degli ultimi mesi, è ancora occupata da migliaia di persone, mentre molti altri manifestanti hanno circondato la zona dei palazzi presidenziali.