Antonio Mastrapasqua si è dimesso

Dall'incarico di presidente dell'INPS: c'entra l'inchiesta che lo riguarda e le decisioni prese ieri dal governo sulla gestione dell'istituto previdenziale

Sabato 1 febbraio il ministero del Lavoro ha comunicato di aver ricevuto le dimissioni di Antonio Mastrapasqua dall’incarico di presidente dell’INPS. Mastrapasqua era indagato da sabato 25 gennaio per una questione di presunti rimborsi illeciti ricevuti dall’Ospedale Israelitico di Roma, una struttura di cui Mastrapasqua è direttore generale dal 2001.

Nel comunicato, il ministero ha specificato che le dimissioni sono arrivate «anche alla luce delle decisioni assunte ieri dal Consiglio dei ministri». Ieri, infatti, il governo ha presentato un piano per cambiare il modo di gestione dell’INPS e dell’INAIL e per rendere più severe le regole sull’incompatibilità degli incarichi ai vertici della pubblica amministrazione con altri incarichi che potrebbero causare conflitti di interesse. Secondo diversi commentatori, queste decisioni sono state prese in risposta al caso che ha coinvolto il presidente dell’INPS.

Nell’inchiesta, Mastrapasqua è accusato di truffa, abuso di ufficio e falso ideologico. Secondo i primi – e non ancora del tutto chiari – dettagli, alcuni interventi eseguiti nel reparto di odontoiatria dell’Ospedale Israelitico sarebbero stati fatti passare per interventi di ortopedia in modo da poter essere rimborsati dal servizio sanitario nazionale. L’Ospedale Israelitico, infatti, sarebbe convenzionato soltanto per gli interventi di ortopedia e non per quelli di odontoiatria.

A Mastrapasqua – che è anche vicepresidente di Equitalia e presidente della società di fondi di investimenti immobiliari Idea Fimit, tra le sue molte cariche – viene in questo caso contestato il suo duplice ruolo all’interno della vicenda, in qualità di presidente dell’INPS e direttore della clinica, posizione che gli avrebbe permesso, secondo l’accusa, di “accettare e fare accettare crediti non certi in favore dell’Istituto di previdenza ovvero dell’ospedale di cui è rappresentante legale”.