La morte di Pete Seeger

I video di più di 70 anni di belle canzoni folk e di protesta, da "We shall overcome" in poi

Pete Seeger performs on stage during the Farm Aid 2013 concert at Saratoga Performing Arts Center in Saratoga Springs, N.Y., Saturday, Sept. 21, 2013. (AP Photo/Hans Pennink)
Pete Seeger performs on stage during the Farm Aid 2013 concert at Saratoga Performing Arts Center in Saratoga Springs, N.Y., Saturday, Sept. 21, 2013. (AP Photo/Hans Pennink)

È morto a 94 anni Pete Seeger, celebre e ammirato cantautore della tradizione folk americana, autore di grandi canzoni come “Where have all the flowers gone?”, “If I had a hammer” e “Turn turn turn”, e responsabile della popolarità internazionale di canzoni riprese dalla tradizione americana come “We shall overcome” e “Shenandoah”, da solo e con la band dei Weavers. Seeger aveva sempre associato la sua attività di cantautore a un impegno durato fino agli ultimi anni nei movimenti di protesta americani sui temi più diversi, dal pacifismo ai diritti civili all’ambientalismo.

Seeger era nato nel 1919 a New York, da due colti genitori musicisti e una genealogia di radici americane bicentenarie. Si era sposato dal 1943 con Toshi Aline Ohta, e non si erano mai separati fino alla morte di lei, l’anno scorso. Dopo gli inizi come musicista negli anni Quaranta, la sua fama maggiore la ottenne negli anni Cinquanta e Sessanta, sia con l’uso delle sue canzoni nei movimenti di protesta, sia con i successi in classifica di altre canzoni da parte di interpreti diversi, in un periodo di grande successo della musica folk. La sua band dei Weavers venne sciolta dopo essere stata perseguitata dalle iniziative anticomuniste del governo americano durante il periodo maccartista. Quando i Weavers si riunirono, Seeger li lasciò protestando per la partecipazione a una pubblicità di sigarette. Continuò il suo lavoro da solista, e ha cantato fino agli ultimi anni della sua vita, partecipando a manifestazioni e scrivendo una nuova canzone sul disastro ambientale della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, nel 2010. Il suo lavoro aveva ritrovato notorietà in tutto il mondo quando Bruce Springsteen pubblicò il disco “We shall overcome – The Seeger sessions” nel 2006.