Il punto su IMU e IVA

Il PdL vuole cancellare l'imposta sulla prima casa, Letta parla di «superarla», il FMI dice di tenerla (e intanto bisogno trovare 2 miliardi per evitare che aumenti l'IVA)

Anche questa settimana si è discusso parecchio di IMU e di IVA, temi che continuano a causare discussioni all’interno della maggioranza. Nei giorni scorsi, inoltre, il Fondo Monetario Internazionale ha inviato un rapporto che ha causato diverse reazioni nel mondo politico. Venerdì 5 luglio Letta ha ripetuto che l’obbiettivo del governo è «superare l’IMU».

La questione dell’IMU
Giovedì 4 luglio il governo ha incontrato i rappresentanti della maggioranza (PD, PdL e Scelta Civica) e Letta ha definito la riunione «molto positiva», ma ha sottolineato che trovare una copertura per abolire l’IMU sulla prima casa e impedire l’aumento dell’IVA «non è semplice». Nel pomeriggio del 4 luglio, il Fondo Monetario Internazionale ha inviato il rapporto conclusivo della sua missione annuale in Italia: tra le altre cose, suggeriva di mantenere l’IMU sulla prima casa, una frase che ha causato reazioni molto dure da parte del PdL.

Abolire l’IMU sulla prima casa costerebbe allo stato circa 4 miliardi di euro l’anno ed è un provvedimento che, insieme alla restituzione di quanto già versato di IMU nel 2012, faceva parte del programma elettorale del PdL. Della restituzione dell’IMU non si parla più da diverse settimane, mentre la sua abolizione, secondo i leader del PdL, è ancora la condizione fondamentale per mantenere in piedi il governo.

Enrico Letta e altri esponenti del governo hanno sempre sottolineato la difficoltà di reperire i fondi per eliminarla. In realtà non hanno mai parlato di abolizione. Anche in questi giorni Letta ha ripetuto che entro metà agosto l’IMU sarà «superata», ma il punto è proprio cosa si intenda con questo termine. Il superamento potrebbe significare ripensare i meccanismi dell’imposta, magari aumentando le esenzioni per i possessori della prima casa, senza cancellarla del tutto. Il termine però è sufficientemente ambiguo da lasciare aperta l’eliminazione completa dell’imposta sulla prima casa, un punto cruciale per il rapporto con gli alleati del PdL.

La questione dell’IVA
L’aliquota IVA del 21 per cento sarebbe dovuta aumentare al 22 per cento a partire dal primo luglio. L’aumento è stato rinviato, ma ancora non sono stati trovati i fondi per cancellarlo. Sono necessari poco più di 2 miliardi nel 2013 e 4 miliardi a partire dal 2014.

Il problema per cui l’IVA è tanto temuta è che è una tassa indiretta. A differenza di una patrimoniale (come l’IMU), che colpisce chi ha una ricchezza, o di una tassa sul reddito, che colpisce il reddito di una persona in proporzione a quanto guadagna, l’IVA viene pagata su un prodotto in maniera uguale da tutti, ricchi o poveri. Tra i prodotti su cui dovrebbe aumentare l’IVA ci sono giocattoli, abbigliamento, elettronica, alcuni prodotti alimentari di lusso, il carburante e molto altro (qui trovate un elenco).

La lettera del FMI
Il 4 luglio è terminata l’annuale visita in Italia di una missione del FMI cominciata il 24 giugno. Nella lettera che contiene le numerose conclusioni della missione c’è anche la frase: «La patrimoniale sulle prime case andrebbe mantenuta per ragioni di equità ed efficienza». Vari esponenti del PdL hanno attaccato il FMI per questa frase, mentre il ministro dell’Interno e vicepremier Angelino Alfano ha twittato:

Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha dichiarato: «Certamente terremo conto dell’opinione del FMI sul tema IMU che, per altro, era nota ex ante e l’obiettivo è di trovare il consenso all’interno della coalizione. Stiamo lavorando su questa linea».

Foto: Roberto Monaldo / LaPresse