• Mondo
  • Sabato 3 novembre 2012

Il punto su Sandy

Le stime dei danni, la chiusura della Borsa, l'aumento dei furti: 10 cose da sapere ora che è finita la più grande tempesta atlantica registrata nel 2012

Sono passati diversi giorni dalla fine di Sandy, l’uragano che ha colpito i Caraibi e la zona orientale degli Stati Uniti. Lentamente, le cose ritornano alla normalità: ma centinaia di migliaia di persone continuano a sentire gli effetti della tempesta.

1. Che cosa è stato Sandy
L’uragano Sandy è stato un ciclone tropicale che si è formato sopra l’oceano Atlantico il 22 ottobre 2012, ha raggiunto il suo picco il 25 ottobre ed è finito, dissolvendosi, il 31 ottobre. Sandy è stato l’uragano atlantico più grande registrato nel 2012, con un diametro di circa 1.800 chilometri. L’uragano ha colpito la Giamaica, Haiti e Cuba, dove ha raggiunto la sua massima intensità con venti fino a 175 chilometri orari. Dopo essere passato su Cuba ha proseguito verso nordest, colpendo le isole Bahamas. A quel punto ha proseguito parallelamente alla costa degli Stati Uniti orientali, per poi spostarsi decisamente verso ovest, più o meno all’altezza di New York. Il centro dell’uruagano ha preso terra circa 160 chilometri a sud della città. In tutto 24 stati della costa orientale e parte della costa canadese sono stati colpiti dall’uragano.

2. Quanti sono stati i morti
Secondo i conteggi più aggiornati, la tempesta ha causato negli Stati Uniti 110 morti. Quaranta soltanto nella città di New York di cui la metà a Staten Island e altri otto nel resto dello stato di New York. Gli altri due stati più colpiti sono il New Jersey, a sud di New York, con 22 morti, e la Pennsylvania, con 13 morti. Anche il bilancio dei morti nei Caraibi è pesante: qui 69 persone sono morte nei giorni di maggior intensità di Sandy, almeno 54 ad Haiti e 11 a Cuba.

3. Quanti danni ha causato
Le stime sono numerose e sono cambiate nei giorni scorsi. Quelle più recenti, ancora molto approssimative, sono di circa 50 miliardi di dollari. Per molte delle regioni caraibiche colpite, compresa Haiti che ha subito i danni maggiori, non si conoscono cifre dei danni. I danni stimati a Cuba, Bahamas e Giamaica, invece, sono di poco meno di mezzo miliardo di dollari. Queste stime sono state effettuate da società specializzate nell’elaborare modelli matematici sul costo dei danni. Tra queste la stima più diffusa al momento è quella formulata da Eqecat, che parla appunto di circa 50 miliardi di danni.

(Le foto dall’alto dei danni causati da Sandy)

Negli Stati Uniti i costi principali sono dovuti alla mancanza di corrente elettrica, ai ritardi nei trasporti e ai danni materiali che le strutture hanno subito a causa degli allagamenti. Per molte famiglie sarà importante determinare con precisione la causa dei danni subiti: i danni da allagamento, infatti, raramente sono coperti dalle assicurazioni, a differenza dei danni causati dal vento. Il costo dell’uragano per le società di assicurazioni al momento è stimato tra i 7 e i 21 miliardi di dollari.

4. Quante persone sono rimaste senza corrente e quante lo sono ancora
Al momento dell’arrivo dell’uragano sulla costa degli Stati Uniti, il 29 ottobre, circa 8,1 milioni di americani sono rimasti senza corrente elettrica. In particolare, Manhattan è rimasta quasi completamente senza luce elettrica dopo che per sicurezza erano state spente diverse centrali nucleari e vari impianti di distribuzione (tutti tranne uno che, invaso dall’acqua, è esploso in maniera spettacolare).

(Le foto di New York dal satellite durante il blackout)

Dal primo novembre sono cominciati i lavori per ripristinare la distribuzione di energia elettrica in tutti gli stati colpiti. A New York nelle ultime ore l’elettricità è stata restituita a circa 645 mila persone, ma 280 mila sono ancora senza corrente. Grandi aeree del New Jersey sono ancora prive di corrente, anche se non si conoscono le cifre precise del numero di abitazioni. Nel Connecticut la situazione è pressoché tornata alla normalità.

5. In New Jersey la benzina è stata razionata (molto male)
Nel New Jersey il governatore Chris Christie ha ordinato per oggi il razionamento del carburante in 12 contee dello stato. Nei giorni scorsi le code ai distributori di benzina avevano raggiunto diverse centinaia di metri di lunghezza. Il governatore ha ordinato che tutte le auto con un numero di targa terminante con una lettera avrebbero potuto rifornirsi nei giorni dispari, mentre tutti gli altri avrebbero potuto fare rifornimento nei giorni pari.

Il problema è che nel New Jersey tutte le targhe terminano con una lettera, tranne le poche targhe personalizzate. Quindi oggi sono continuate le lunghissime code davanti ai distributori di benzina, domani invece quasi nessuno potrà rifornirsi. Un ufficiale di polizia ha dichiarato:

«Si tratta di un ordine esecutivo del governatore. Lo faremo rispettare anche se non ha alcun senso.»

Probabilmente l’ordine sarà modificato prima di domani.

6. Il volontariato e la beneficenza 
Il New York Times ha raccontato le storie dei cittadini che, in tutta New York, si sono organizzati tramite i social network, associazioni e chiese hanno cominciato subito dopo la fine della tempesta a cercare di aiutare le aree più colpite della città. Alcuni cittadini hanno raccontato che questo tipo di aiuti è stato il primo ad arrivare, con un certo anticipo rispetto a quello di organizzazioni più grandi, come la Croce Rossa e le agenzie federali.

I fondi creati per raccogliere le donazioni di grandi imprese e privati, ha annunciato il sindaco Bloomberg, hanno già raccolto più di 10 milioni dollari. Non si sa ancora quanto ha raccolto ieri sera il concerto organizzato dalla rete televisiva NBC a cui hanno partecipato tra gli altri Bruce Spingsteen, Jon Bon Jovi, Sting e Christina Aguilera. Il ricavato delle donazioni sarà destinato alla Croce Rossa Americana.

7. La situazione dei mezzi di trasporto
Nei giorni precedenti e durante la tempesta quasi tutti i trasporti nella costa orientale degli Stati Uniti e tutti quelli della città di New York sono stati fermati. A parte numerosi allagamenti di strade nei vari stati colpiti, la situazione è ormai tornata quasi alla normalità. La zona più colpita è stata ancora una volta New York, dove numerosi tunnel della metropolitana sono stati allagati insieme alle stazioni ferroviarie. Al momento circa il 20% della linea metropolitana è fuori uso e i treni circolano in numero ridotto. Il servizio ferroviario è ripreso regolarmente in tutti gli stati colpiti, con l’eccezione dei treni da e per New York che stanno subendo ancora ritardi e cancellazioni. Per il momento in città i taxi funzioneranno anche da autobus, caricando più persone e facendo più di una fermata.

8. La borsa di New York ha chiuso per due giorni
Il New York Stock Exchange (NYSE), la più grande borsa del mondo, è rimasta chiusa per due giorni, il 29 e il 30 ottobre, a causa dell’uragano. L’ultima volta che era rimasta chiusa per giorni era stata dopo l’11 settembre 2001. Soltanto un’altra volta aveva chiuso per due giorni a causa del maltempo, il 12 e 13 marzo 1888. Non è stata la chiusura più lunga: l’11 settembre causò una chiusura di quattro giorni, mentre nel 1933, per una festività decretata dal presidente Franklin Delano Roosevelt, chiuse per un’intera settimana.

9. I furti sono aumentati dopo la tempesta
In seguito alla tempesta, la polizia di New York ha riportato un aumento dei furti. In particolare mercoledì e giovedì sono stati presi di mira alcuni negozi di lusso nel centro della città. In un solo negozio di scarpe di lusso, il proprietario ha denunciato un furto del valore di circa 30 mila dollari. Per furti e sciacallaggio sono state arrestate nell’area metropolitana di New York una ventina di persone circa. La polizia ha stimato un aumento dei furti di circa il 7% nei giorni successivi alla tempesta.

10. La maratona di New York è stata cancellata
Ieri il sindaco Michael Bloomberg e i New York Road Runners (NYRR), gli organizzatori della maratona, hanno annunciato la cancellazione della corsa che avrebbe dovuto svolgersi domani. La cancellazione è arrivata all’ultimo momento e in seguito alle accuse lanciate negli ultimi giorni. Secondo i critici la maratona avrebbe distolto risorse dalle operazioni di ricostruzione, oltre ad offendere chi aveva subito dei lutti a causa della tempesta. In un comunicato congiunto il sindaco e i NYRR hanno scritto:

Mentre la gara non avrebbe richiesto di distogliere risorse dagli sforzi di ricostruzione, è chiaro che la maratona è diventata una fonte di controversia e divisioni. Non possiamo permettere che una controversia su un evento atletico – anche se importante come questo – distragga l’attenzione dal lavoro che viene compiuto per aiutare la città a riparare i danni della tempesta.