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  • Venerdì 24 febbraio 2012

Grazie da Bologna

Gli studenti che avevano raccontato le "Scene di evasione fiscale a Bologna" aggiornano sulle solidarietà ricevute e sugli sviluppi della loro denuncia

circa 1790: University of Bologna, considered the oldest surviving university in the world. (Photo by Hulton Archive/Getty Images)
circa 1790: University of Bologna, considered the oldest surviving university in the world. (Photo by Hulton Archive/Getty Images)

Dopo la pubblicazione sul Post della nostra storia di studenti costretti a pagare l’affitto in nero a Bologna e condannati per averlo denunciato, le cose sembrano aver preso una piega più incoraggiante. Moltissime persone ci hanno aiutato e sostenuto con grande sensibilità e fornendoci informazioni importanti. Grazie alla rete di relazioni che si è creata gli scenari, che fino a due giorni fa erano totalmente negativi, adesso sembrano più distesi: abbiamo un legale vero che porterà avanti la nostra denuncia in modo deciso, con la nostra più completa fiducia.

Con noi si sono dichiarate numerose voci, tra cui quella del Comune di Bologna e dell’ASPPI, Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari. Quest’ultima, con grande concretezza, si è offerta di sostenere le spese legali per questa prima fase del procedimento. Crediamo che questo costituisca un messaggio di quella solidarietà sociale che oltrepassa ogni schieramento di fronte a comportamenti disonesti e meschini. È un piccolo esempio del senso civico che, piano piano, si mostra.

Abbiamo chiuso ogni rapporto con l’associazione cui ci eravamo affidati, la quale sta tuttora puntando a un posizionamento mediatico che crediamo non meriti. Perfettamente a conoscenza dei numerosi problemi che ci ha causato, continua a dimostrare ipocrisia e inaffidabilità, mascherate da un atteggiamento seducente e invadente, al limite della manipolazione. Abbiamo richiesto con insistenza per più di un mese il recapito diretto di un loro legale, per avere consulenze che di fatto non abbiamo mai ottenuto se non con una persona che si è rivelata non abilitata alla professione (un altro risvolto curioso della storia). Alla fine, dopo trattative piuttosto grottesche, le spese legali fin qui sostenute le abbiamo pagate noi (1000 euro da sommare ai 1300 della donazione all’associazione e a 200 di quota associativa, pretese gentilmente dalla stessa associazione). Speriamo che questa nostra testimonianza impedisca che altri siano irretiti da certe chiacchiere da raggiro costruite tutte attorno alla buona fede del prossimo (“Ragazzi, ho parlato io con i nostri avvocati dell’associazione, è tutto a posto, procedete pure andando all’Agenzia dell’Entrate… Vi voglio bene, un abbraccio… Ci sentiamo presto”).

Nelle prossime settimane potrebbe essere eseguito il provvedimento del giudice, per cui un ufficiale giudiziario verrebbe a farci visita, imponendoci il rilascio dell’immobile, seduta stante. Al momento siamo in quattro ad attenderli: Francesco segue con apprensione le vicende da lontano (a gennaio è partito per il progetto Erasmus).

Ora ci occuperemo di organizzare la nostra difesa e il nostro trasloco, si spera in ogni caso temporaneo. Il nostro stato d’animo è più rilassato, soprattutto per merito della coralità che si è attivata a nostro favore. Siamo davvero felici di aver ricevuto tanta vicinanza, inaspettata a questi livelli. Grazie, vi terremo aggiornati su come si svilupperanno gli eventi passo dopo passo.

Giulia, Greta, Emanuele, Edoardo

Scene di evasione fiscale a Bologna

foto: un illustrazione del 1790 dell’università di Bologna (Hulton Archive/Getty Images)