La principessa è di Leonardo da Vinci

La storia dell'attribuzione di un'opera eccezionale e della donna che ci ha perso 127 milioni di euro

Dopo il riconoscimento della “Dama con l’ermellino” all’inizio del Novecento, in questi giorni si è confermata autentica un’altra discussa e contesa opera di Leonardo. La “Bella Principessa”, finora attribuita alla scuola tedesca del XIX secolo, nel 1998 fu venduta in quanto tale da Christie’s di New York: per 21.850 dollari a una mercante d’arte che lo rivendette per poco più a un canadese residente in Svizzera. Misura 33 centimetri per 23,9 e raffigura una giovane donna di profilo con i capelli raccolti che, verosimilmente, è Bianca Sforza, figlia illegittima di Ludovico e Bernardina de Corradis.

La conferma dell’attribuzione a Leonardo da Vinci è venuta dallo storico dell’arte Martin Kemp, professore a Oxford, che ha convalidato la tesi di due ingegneri francesi: Jean Penicaut e Pascal Cotte della società Lumière Technology. Il disegno su pergamena, sottoposto dalla Eidgenössische Technische Hochschule di Zurigo all’analisi del carbonio 14 (che ne aveva svelato la realizzazione tra il 1440 e il 1650) era già stato studiato e attribuito nel 2008 dai più esperti studiosi di Leonardo (Nicholas Turner, Carlo Pedretti, Alessandro Vezzosi, Mina Gregori, Cristina Geddo).

Il lavoro dei due ricercatori francesi, iniziato nel 2009, ha portato alla certezza delle prove. Grazie alle immagini di una macchina fotografica multispettrale (che ha digitalizzato il ritratto a una risoluzione di 240 milioni di pixel) è stata scoperta l’impronta di un palmo che corrispondeva a quella ritrovata sul San Girolamo di Leonardo custodito ai Musei Vaticani. Inoltre i tre fori sul margine sinistro del disegno emersi durante le analisi spettrografiche corrispondono a quelli della pagina staccata dall’incunabolo “la Sforziade” ritrovato alla Biblioteca Nazionale di Varsavia. Il libro, uno dei quattro esistenti sulla famiglia Sforza, fu redatto per il matrimonio, nel 1496, di Bianca con Galeazzo Sanseverino, comandante dell’esercito ducale. Il soggetto dell’opera venne dunque visto e ritratto da Leonardo mentre si trovava alla Corte degli Sforza.

Jeanne Marchig, la studiosa d’arte svizzera (moglie del pittore e collezionista italiano Giannino Marchig che aveva acquistato il ritratto) possedeva l’opera prima della vendita del 1998, e ha denunciato Christie’s presso il tribunale federale di New York per il mancato riconoscimento e la conseguente svendita, accusando la casa d’aste di avere rigettato le ipotesi sull’attribuzione che già si facevano allora. Oggi il dipinto è quotato 127 milioni di euro.