Facebook è una bolla?

Il Wall Street Journal spiega perché investire sul social network potrebbe non essere una grande idea

La notizia che la Goldman Sachs ha investito 500 milioni di dollari in Facebook insieme a un imprenditore russo, valutando la società intorno ai 50 miliardi di dollari, ha fatto crescere ancora di più le aspettative finanziarie sul social network guidato da Mark Zuckerberg. La società ha già attratto oltre 1,3 miliardi di dollari di investimenti e il suo valore stimato dagli analisti continua a crescere. Nel 2012 sarà probabilmente quotata in borsa. Eppure, scrive il Wall Street Journal, investire su Facebook alla lunga potrebbe non essere un grande affare. E non perché Facebook rischia di non produrre utili – ne produce, ne produrrà – bensì perché l’attuale valutazione è talmente alta da essere un picco troppo alto, dal quale si può solo scendere.

Anche se Facebook dovesse continuare su questo margine di profitti, i nuovi investitori potrebbero ritrovarsi con poco o niente in mano. Nel gennaio del 1875, durante la corsa all’argento in Nevada, la Consolidated Virginia Mine raggiunse un valore complessivo di 75,6 milioni di dollari (che oggi sarebbero circa 1,5 miliardi di dollari). Quindici volte il totale guadagnato dall’azienda l’anno precedente. Nei quattro anni successivi, gli investitori guadagnarono circa 42 milioni di dollari in dividendi, e nonostante questo il valore delle azioni crollò a 3 dollari entro la fine del 1879. Gli azionisti che avevano investito nell’azienda nel 1870, quando le azioni valevano un dollaro, triplicarono i loro soldi. Quelli che erano arrivati più tardi furono spazzati via, anche se possedevano una quota di una fortuna potenzialmente immensa.

Naturalmente, spiega il Wall Street Journal, non è certo che con Facebook le cose andranno così. Ma è pur vero che partendo da una valutazione totale così alta, Facebook  dovrà continuare a crescere su ritmi vertiginosi se vorrà soddisfare le aspettative dei suoi investitori.

«Supponiamo che l’azienda cresca così velocemente nei prossimi dieci anni da eguagliare il valore attuale della Exxon Mobile, il cui valore complessivo è stimato intorno ai 380 miliardi di dollari» spiega Jay Ritter, professore di finanza alla University of Florida. «Anche in questo caso, il capitale azionario di Facebook produrrebbe un profitto annuo del 22,5%. Come massimo risultato non è certo così attraente come alcuni investitori potrebbero sperare». Facebook potrebbe un giorno anche diventare l’azienda più grande del mondo. Ma partendo da una valutazione iniziale così alta, è probabile che non sarà il migliore degli investimenti.