Dove sono finiti i soldi dei cantanti per L’Aquila

Il progetto "Artisti uniti per l'Abruzzo" aveva raccolto oltre un milione di euro

Il 6 maggio 2009, ore 3:32, a un mese esatto dal terremoto de L’Aquila, le radio italiane hanno trasmesso per la prima volta la canzone Domani 21/04.2009: riadattamento del pezzo (quasi) omonimo scritto nel 2003 da Marco Pagani, figlia dell’impegno di 56 artisti italiani radunati sotto il nome di “Artisti per l’Abruzzo” con l’obiettivo di raccogliere fondi per la ricostruzione della città. La canzone ha incassato oltre un milione di euro, che gli artisti hanno versato al ministero dei beni culturali. A distanza di oltre sei mesi dal versamento, e nonostante la trasparenza richiesta fin dall’inizio dai promotori del progetto, si è persa traccia della somma, inizialmente destinata alla ricostruzione del Conservatorio «Alfredo Casella» e del Teatro Stabile d’Abruzzo de L’Aquila. E quindi oggi il supergruppo si riunisce di nuovo, stavolta per firmare una lettera rivolta al ministro Bondi, pubblicata da La Stampa:

I riflettori dei media si stanno spegnendo e la questione della ricostruzione pare avviata verso un cammino di politicizzazione che mette a rischio la coesione del Paese intero nei confronti di un dramma che ci riguarda tutti. La nostra iniziativa è stata una goccia nel mare del denaro raccolto per far partire la ricostruzione de L’Aquila ma ci rendiamo conto del suo valore simbolico e per questo Le scriviamo, senza nessuna volontà polemica e senza nessun tono inquisitorio, ma con la decisa intenzione di esigere una risposta chiara da Lei o dai funzionari incaricati di gestire il denaro raccolto nel fondo del ministero per la ricostruzioni dei luoghi della cultura a L’Aquila.

Alle nostre ripetute domande sui tempi e i modi relativi all’utilizzo dei soldi raccolti il Suo Ministero non ha mai risposto in modo chiaro. Le scriviamo direttamente per avere il Suo sostegno per quel che riguarda l’utilizzo del denaro da noi raccolto. I ricavati dalle vendite di «Domani 21/04.2009» sono stati dall’inizio riservati ai lavori di ristrutturazione del Conservatorio e del Teatro Stabile d’Abruzzo: il Suo Ministero ci ha comunicato che ad ora l’unica destinazione è il Conservatorio Alfredo Casella che però ci risulta essere nella zona rossa de L’Aquila e dunque a tutti è chiaro che chissà quando e se cominceranno i lavori di ricostruzione. Vista la situazione ancora drammatica in cui versa la popolazione abruzzese crediamo che sarebbe più sensato individuare insieme una destinazione più prossima e tangibile, che consenta ai cittadini d’Abruzzo di utilizzare SUBITO queste risorse che, seppur poche e di certo inadeguate alle dimensioni delle loro grandi difficoltà, potrebbero almeno contribuire a risolvere qualcosa e soprattutto nell’immediato.

Il ministro Bondi ha risposto a margine di una conferenza stampa organizzata per parlare dei tagli ai beni culturali: ha detto di essere colpito dai toni educati e non polemici usati dagli artisti, ha detto che questi saranno consultati nella decisione sull’investimento della cifra e ha promesso “in giornata” una risposta alla lettera. Probabilmente sarà sulla Stampa di domani.

Aggiornamento del 22 luglio: Il ministro ha risposto alla lettera dichiarando che «I fondi sono nella piena disponibilità del commissario straordinario per la ricostruzione, il presidente della Regione Gianni Chiodi» e spiegando che il ritardo nell’impiego degli stessi è dovuto alla «definizione dei progetti e la stima dei tempi di realizzazione». (Virgilio Notizie)