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  • Lunedì 7 giugno 2010

La Cina censura Tiananmen, anche online

Le autorità di Pechino hanno bloccato un social network utilizzato dagli utenti per ritrovarsi insieme virtuale nel luogo della protesta

Aveva una busta di plastica in mano e si piazzò difronte a un carro armato dell’esercito cinese. Quell’immagine della protesta di piazza Tiananmen del 4 giugno 1989 è diventata un’icona della lotta contro i regimi repressivi, ma potrebbe essere presto rimpiazzata da qualcosa di più tecnologico: l’immagine di decine di cinesi armati di telefono cellulare sul luogo della repressione.

Utilizzando Foursquare, un social network che consente di far conoscere in tempo reale ai propri amici su Internet dove ci si trova nel mondo, numerosi cinesi hanno deciso di incontrarsi virtualmente in piazza Tiananmen per ricordare l’anniversario della protesta sedata nel sangue dalle autorità cinesi. L’iniziativa non è stata gradita dalle autorità di Pechino che in fretta e furia hanno cercato di limitare l’accesso al social network, come conferma la Associated Press:

Nella giornata di venerdì la Cina ha bloccato il servizio Foursquare, che consente agli utenti di avvisare gli amici sulla loro posizione geografica tramite i loro telefoni cellulari. La ragione non è nota, ma molti utenti si sono collegati da piazza Tiananmen per celebrarne l’anniversario.

L’accesso al servizio è stato ripristinato dopo molte ore, facendo aumentare i sospetti sul possibile caso di censura da parte delle autorità cinesi, che preferiscono non rivangare troppo quanto accaduto nel giugno del 1989 definito come un semplice “incidente”.

Mark MacKinnon, corrispondente in Cina della testata canadese Globe and Mail ha confermato il blocco temporaneo di Foursquare:

21 anni dopo, una riunione virtuale in piazza Tiananmen (tramite foursquare.com) ha portato alla censura da parte delle autorità cinesi. Mi ero impegnato a ignorare Foursquare e così e stato fino a quando la Cina non l’ha bloccato.