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  • Lunedì 3 maggio 2010

Times Square, il poco che si sa

Lo scoppio avrebbe provocato un incendio e dei feriti: non crolli di edifici

Le immagini delle telecamere
Ci sono due registrazioni interessanti per la polizia. Una mostra la Nissan Pathfinder attraversare Times Square diretta verso il luogo dove verrà parcheggiata e abbandonata. Nell’altra, un uomo bianco sulla quarantina si allontana dallo stesso luogo guardandosi le spalle e togliendosi una camicia scura per riporla in una borsa.

L’esplosivo
Stando alle dichiarazioni del portavoce della polizia, uno scoppio avrebbe probabilmente provocato un incendio e dei feriti, forse dei morti, vetri infranti: ma non sarebbe stato in grado di generare dei crolli degli edifici. La polvere prima non identificata era un fertilizzante non esplosivo. Il resto del materiale – propano, fuochi d’artificio – può essere stato acquistato in negozi di materali comuni. Le micce, secondo la polizia, sono state accese ma non sono esplose, generando invece il principio di incendio e il fumo che hanno fatto dare l’allarme.

Fine dell’allarme
Le autorità hanno dichiarato che non ci sono ragioni per temere ulteriori minacce immediate alla città. Times Square, i negozi e i teatri sono tornati alla piena normalità.

Le indagini sull’auto
Le targhe della Nissan appartenevano a un pickup Ford nero: il proprietario ha dichiarato di averlo ceduto a un negozio di autoricambi del Connecticut, dove la polizia lo ha recuperato e sequestrato. Il numero di matricola della Nissan ha permesso invece di risalire al suo proprietario, di cui però non è stata comunicata l’identità.

Le piste
Al momento non c’è nessuna ipotesi sostanziata sulle ragioni dell’attentato. La rivendicazione pakistana di ieri non ha ragioni di conferma e proviene da un gruppo che si è attribuito falsamente altri attacchi in passato. La polizia non ha escluso l’illazione che l’attentato possa avere a che fare con le recenti minacce nei confronti della serie “South Park”, illazione generata dalla prossimità della sede di Viacom, la società che possiede la rete televisiva Comedy Central.